“Sto facendo schifo, in questo momento mi reputo il 200esimo giocatore migliore della lega”. Queste le dichiarazioni sicuramente pesanti rilasciate da Kobe Bryant nelle ultime ore, precedenti all’allontanamento del giocatore stesso da un allenamento perchè ‘troppo arrabbiato’, ad evidenziare l’altissimo tasso di nervosismo presente in casa Lakers dopo il deludente avvio di stagione.
A difendere il Black Mamba però è intervenuto un alleato sorpresa, Lebron James: “Quello che vedo io è soltanto un campione che si è messo in competizione con sè stesso. Credo che il suo rendimento non abbia niente a che vedere con la sua età, assolutamente niente”– ha dichiarato James all’Akron Beacon Journal.
Kobe finora sta tirando con circa il 42% dal campo, ed in 3 delle prime 4 partite di regular season ha segnato meno di 20 punti, ‘tradendo’ le aspettative di chi immaginava sì di vedere i Lakers in difficoltà anche quest’anno, ma anche il ritorno in campo di Bryant come l’ancora di salvezza per i gialloviola.
Sulle dichiarazioni autocritiche del #24, però, Lebron ha avuto anche altro da dire, svelando un retroscena ignoto sulla sua vita in NBA:
“Penso, ad un certo punto nella mia carriera, quando avevo 25-26 anni, di aver creduto anche io di non essere all’altezza… E’ una competizione contro sè stessi; conosco Kobe, e so benissimo che non si reputa il 200esimo giocatore in questa lega, stiamo parlando di un 5 volte campione NBA! Continuerà a dire cose del genere finchè si troverà in questa situazione, e se è convinto che la cosa possa aiutarlo è giusto che vada avanti così, ma fidatevi di me sul fatto che tonerà a grandi livelli.”