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Bradley Beal, che botta alla spalla: ansia Wizards

Bradley Beal è incappato nella più classiche delle serate “no” ieri: come se non bastasse la sconfitta sul campo dei suoi Washington Wizards contro gli Atlanta Hawks, ecco anche un infortunio alla spalla che preoccupa i tifosi della capitale statunitense oltre che coach Randy Wittman.

Beal ha ricevuto un duro colpo alla spalla sinistra nel tentativo di avventarsi su una palla vagante con Jeff Teague, contro cui il numero 3 dei Wizards si è stampato quando mancavano poco più di tre minuti al termine dell’ultimo quarto di gioco. L’impatto è stato tanto forte quanto involontario ma il prodotto di Florida è rimasto in campo fino agli ultimi secondi di gioco, per cercare di aiutare i compagni a ribaltare invano la situazione del punteggio.

Al termine della contesa Beal si è sottoposto alle terapie del caso da parte dello staff medico di Washington, dopodiché si è recato in ospedale per compiere esami più approfonditi e svolgere ulteriori accertamenti. La franchigia della capitale non ha emesso un bollettino medico ufficiale sulle condizioni del nativo di Saint Louis, Missouri, ma dovrebbe trattarsi solo di una forte contusione e nulla più. Lo ha riportato Jorge Castillo del Washington Post.

Un imprevisto che non ci voleva per Beal che finora sta giocando davvero alla grande con numeri di tutto rispetto: 25 punti, 4.6 rimbalzi, 1.8 assist e 1.2 palle rubate di media a gara nelle prime 5 uscite stagionali. Cifre importanti per un ragazzo che sta continuando a crescere anno dopo anno e che ormai compone uno dei backcourt più temibili della Lega assieme a John Wall.

Fino a questo momento, Beal ha saltato in carriera 54 partite da quando è approdato in NBA nel 2012, quando fu scelto al Draft con la chiamata assoluta numero 3 proprio nel giorno del suo compleanno, ovvero il 28 giugno. L’augurio che si fa Wittman è che questa striscia non si allunghi a 55 perché la sua guardia titolare è troppo importante nell’economia della squadra, che punta alle alte vette della Eastern Conference.

 

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Pubblicato da
Simone Domenichetti

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