Chris Paul non è sceso in campo nelle ultime due uscite dei Los Angeles Clippers a causa di un problema all’inguine accusato nel finale di primo tempo della sfida dello scorso 11 novembre contro i Dallas Mavericks. Da allora il playmaker ex New Orleans è fermo e sta svolgendo un programma di allenamento differenziato per non peggiorare l’infortunio in una zona molto delicata per un atleta.
Senza Paul, i Clippers hanno subito due sconfitte – a Dallas appunto e in seguito a Phoenix – a fronte di una vittoria contro i Detroit Pistons nell’ultimo match. Il prossimo avversario in calendario non è uno qualunque, ovvero i Golden State Warriors, nella serata di domani allo Staples Center e CP3 vuole esserci per guidare i suoi compagni contro Stephen Curry e compagnia.
Lo staff medico dei Clippers non vorrà rischiare Paul se non ristabilito del tutto, come confermato anche da coach Doc Rivers a margine dell’ultima seduta svolta ieri. I giornalisti hanno provato a strappare qualche impressione anche al diretto interessato, ma alle continue domande sulle sue condizioni il prodotto di Wake Forest ha risposto con un semplice pollice alto senza rilasciare dichiarazioni di sorta. Lo ha riportato Melissa Rohlin del Los Angeles Times.
Un segnale che vuol dire tutto e non vuole dire niente in vista della supersfida contro i campioni NBA in carica e autori di un avvio stagionale da alieni vincendo tutte le 12 partite finora disputate, ma che più in generale lascia intuire che Paul sta meglio ed è vicino al rientro in campo. Se non dovesse farcela CP3, il compito di provare a limitare ove possibile l’MVP dell’annata scorsa toccherà ad Austin Rivers e a Pablo Prigioni.
L’ultima partita giocata da Paul è stata agrodolce perché sì i suoi hanno perso la gara e lui si è fatto male, ma anche è stata per certi versi storica visto l’ingresso nel prestigioso club dei 15 giocatori ogni epoca ad aver smazzato almeno 7000 assist nella Lega. Un dato che l’MVP dell’All-Star Game edizione 2013 spera di poter riaggiornare già a partire da domani in un match nel match col dirimpettaio Curry.