Kawhi Leonard è entrato nella storia della NBA dopo la vittoria dei suoi San Antonio Spurs contro i Denver Nuggets nella notte scorsa: il prodotto di San Diego State è diventato il secondo giocatore più veloce di sempre a raggiungere quota 200 vittorie nella Lega dietro solo ad A.C. Green.
Con quella di ieri, Leonard ha centrato la W numero 200 alla sua 262esima gara disputata da quando è sbarcato nella Lega nel Draft 2011 con la 15esima scelta assoluta degli Indiana Pacers, che poi l’hanno subito spedito in Texas nell’ambito della trade per George Hill. 200 vittorie in 262 partite, una percentuale strabiliante inferiore di pochissimo solo a quella dell’ex stella dei Los Angeles Lakers che ci ha impiegato appena 3 match in meno di Kawhi, ovvero 259.
Un record che la dice lunga sulla caratura di Leonard, che sì ha beneficiato nell’aver giocato in una squadra stellare che negli ultimi tre anni ha partecipato per due volte alle NBA Finals, di cui è stato MVP nel 2014 quando il nativo di Los Angeles, California, ha guidato i suoi al quinto titolo per la franchigia neroargento sconfiggendo nella serie finale i Miami Heat di LeBron James.
Leonard, nonostante la giovane età, ormai è già una sicurezza per gli Spurs con cui il Defensive Player of the Year della scorsa stagione si è legato in estate con un contratto quinquennale da 90 milioni di dollari complessivi. L’ala piccola in maglia numero 2 è l’erede designato come leader della squadra di quel Tim Duncan che davanti a sé non ha ancora tanti anni di carriera.
Se contiamo anche che per Manu Ginobili potrebbe essere l’ultima annata della carriera e che Tony Parker ha ammesso in maniera candida di non essere ormai più quello dei giorni migliori, il testimone sembra già essere passato nelle mani di Leonard che, con l’aiuto da quest’anno di LaMarcus Aldridge, vuole riportare San Antonio a conquistare il Larry O’Brien Trophy.