Imbattibili. Invincibili. Insuperabili. Lasciamo a voi la scelta del termine che più vi aggrada. Resta il fatto che battere questi Golden State Warriors sembra un’impresa che sconfina i limiti del possibile. Ieri notte però gli Utah Jazz ci sono andati vicini, se non addirittura vicinissimi: 106 a 103 il punteggio a favore di Curry&company (minor scarto della stagione), “graziati” (se così si può dire) da un ultimo possesso gestito in maniera non ottimale dalla franchigia di Salt Lake City.
Top scorer della giornata è stato, guarda un po’, il giocatore dei Warriors col numero 30 sulle spalle: Curry ha messo a referto 26 punti (9/20 dal campo, 4/8 da tre e 4/4 dalla lunetta), 6 rimbalzi, 5 assist e 2 palle recuperate, con 2 turnover. Protagonisti della serata sono stati anche Draymond Green (che ha sfiorato la tripla doppia, con 20 punti, 9 rimbalzi e 7 assist) e Klay Thompson (20 punti con 4 triple su 7 segnate). Dalla parte dei Jazz, da segnalare l’ottima prestazione di Derrick Favors (23 punti, 10 rimbalzi, 2 assist e 2 palle recuperate) e la doppia doppia di Rudy Gobert (13 punti, 11 rimbalzi).
Lo scarto di 3 punti è stato, come detto, il margine più esiguo con il quale i Warriors hanno portato a casa la vittoria in questa prima parte di stagione: i Jazz sono infatti insieme a Clippers e Raptors le uniche tre squadre ad aver perso contro Golden State con un margine inferiore o uguale a 5 punti.
La vittoria di ieri notte (la 23esima consecutiva in regular season, considerando anche le ultime 4 partite dell’anno scorso) ha permesso ai Warriors di scalzare gli Houston Rockets edizione 2007/08 dal terzo posto della classifica all-time di vittorie consecutive in regular season: nel mirino ci sono ora i Miami Heat di LeBron James (2012/13) con 27 partite vinte consecutivamente.