Prima dell’inaspettata vittoria della scorsa notte dei suoi Bucks contro gli imbattuti Golden State Warriors, coach Jason Kidd ha avuto modo di parlare di Steph Curry:
“Curry è il Michael Jordan di quest’epoca; noi da giovani volevamo essere come Mike, oggi i giovani vogliono essere come Steph.”
Un accostamento terribilmente ingombrante, ma che trova sempre maggiori riscontri statistici e tecnici; i detrattori di Curry e dello stile di gioco dei Warriors non mancano, ma diversi addetti ai lavori sono ormai concordi nell’affermare che il paragone con MJ possa perlomeno essere posto, pur se a Curry mancano ancora tanti anni di gioco in NBA. Kidd, a proposito di ciò, ha affermato:
“Questa generazione di giovani vedrà giocare Curry ad altissimo livello non solo per una stagione, ma probabilmente per i prossimi cinque o sei anni. Steph è ancora giovane e ha ancora tanto da dare al gioco.”
Una prospettiva davvero inquietante per le 29 franchigie NBA che non rispondono al nome di Golden State Warriors.