L’Hype per i primi importanti scambi stagionali sta decisamente salendo in questi giorni, ora che le squadre possono lasciar partire anche giocatori firmati in estate (da martedì per la precisione, come da regolamento NBA).
Insieme alle possibilità di trade, però, sono arrivati puntualmente rumors su rumors a proposito di grandi movimenti, non ultimo sicuramente quello che parlava di un possibile approdo ai Miami Heat di Dwight Howard, che secondo alcune fonti d’oltreoceano vorrebbe uscire dal suo contratto a Houston; l’arrivo di Superman a South Beach metterebbe decisamente a rischio il ruolo dell’attuale centro titolare dei Miami Heat, Hassan Whiteside, della cui posizione sono state prese le difese da Pat Riley in persona:
“Posso garantirvi che non c’è stata la benchè minima considerazione da parte nostra per tutte le ‘cazzate’ che avete letto sui giornali in questi giorni”– ha dichiarato deciso il dirigente degli Heat al Miami Herald. “Sono molto contento della squadra che abbiamo al momento, e l’unica cosa che ho in testa è vedere dove possiamo arrivare con questi giocatori.”
Le voci su Whiteside erano però cominciate anche prima che circolassero le voci su Howard, dato che il centro di Miami diventerà un unrestricted free agent la prossima estate, e visti i continui miglioramenti che lo stanno portando a scalare le gerarchie all’interno della lega, e la concomitante scadenza dei contratti di Luol Deng e Dwyane Wade, riuscire a firmare tutti e tre alle cifre che richiederanno creerà più di un grattacapo per la dirigenza della Florida.
In questa stagione, Whiteside sta viaggiando a 12.5 punti, 10.6 rimbalzi e 4 stoppate a partita (leader NBA nella categoria), anche se c’è un dato che potrebbe far ricredere molti sulla sua reale funzionalità all’interno del gioco degli Heat: con lui in panchina, infatti, la squadra segna 11 punti in più ogni 100 possessi rispetto a quando il centro si trova in campo. Casualità o campanello d’allarme?