Dopo la sconfitta di ieri contro i Miami Heat, Damian Lillard è stato visto lasciare l’American Airlines Arena zoppicando: le fonti ufficiali parlano di un forte attacco di fascite plantare al piede sinistro per il playmaker di Portland.
Lillard avrebbe già avvertito un notevole dolore prima dell’inizio della partita, e la decisione di giocare comunque avrebbe aggravato le condizioni dell’infortunio, sopratutto nel terzo quarto.
“Ho fatto di tutto per essere in campo, volevo giocare, ma correndoci sopra l’infortunio è peggiorato un po’, ho cominciato a provare dolore”– ha detto il diretto interessato ai media dopo la sirena finale.
In ogni caso, il fatto che l’ex rookie dell’anno abbia comunque concluso l’incontro in campo testimonia che il grado dell’infortunio non sia particolarmente alto, come dichiarato ancora da Lillard ai giornalisti nel post-partita:
“Come avete visto, sono riuscito a finire la partita con i miei compagni. Non sono particolarmente preoccupato per le condizioni del mio piede. Non credo che mi servirà del riposo per recuperare al 100%.”
A prescindere dalle parole di Lillard, però, chiunque si intenda un minimo di infortuni sa che la fascite plantare, per quanto non grave, può diventare molto fastidioso e provocare fastidio anche a lungo termine, come già capitato a molte altre stelle NBA come, ultimo in ordine di tempo, Joakim Noah; non sarebbe quindi una sorpresa se lo staff medico dei Blazers decidesse di far riposare il playmaker per una o due partite.