Nella partita giocata venerdì all’AT&T Center fra San Antonio Spurs e Los Angeles Clippers, Blake Griffin ha segnato 2 tiri da tre, su 2 tentativi. La sua percentuale stagionale sale quindi ad un rispettabilissimo 40% dalla lunga distanza (6-15), pareggiando il proprio career high in questa categoria, stabilito la scorsa stagione.
Nonostante le buone medie dall’arco degli ultimi tempi, però, Griffin non ha mai aumentato la quantità dei tiri da tre, che in sei anni di carriera NBA non sono mai stati più di tre in una partita. Viste le buone percentuali, perché dunque non puntare di più sul tiro da tre?
«Non mi alleno molto per quello. Non voglio cominciare a sparare dopo aver segnato due triple,» ha dichiarato lo stesso Griffin.
Il Coach dei Clippers, Doc Rivers, rivela che Griffin preferisce non tirare da tre, se questi non nascono da schemi particolari o arrivano al termine di un possesso senza alternative. Le due bombe di venerdì sono infatti arrivate in queste due situazioni. Riportiamo le dichiarazioni di Rivers nel dopo-partita.
«È in grado di metterle. Penso che a volte lui non voglia tirare da tre, a meno che non ci sia un gioco adatto per lui o il timer sia vicino allo scadere.»
Ha poi spiegato Rivers:
«Non voglio forzarlo e imporgli di tirare da tre. Vorrei che le triple arrivassero naturalmente, in casi come la giocata che abbiamo preparato per lui venerdì, che era una tripla arrivata naturalmente. L’altra è arrivata al termine del tempo e se l’è presa, anche quella era una tripla naturale. Non voglio che lui vada in cerca dei tiri dalla distanza, perché poi cominciano le difficoltà.»
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