Tra le tante qualità di cui è dotato DeMarcus Cousins non possiamo di certo annoverare la modestia. Infatti in un’intervista rilasciata a Slam Magazine, il centro dei Kings non ha avuto alcuna esitazione nell’individuare in sé stesso il miglior lungo dell’intera NBA: “Il secondo (di questa ipotetica classifica, ndr) è molto lontano da me. Forse direi che dopo il sottoscritto, il miglior lungo potrebbe essere Anthony Davis. Credo però che tra noi ci sia un grosso divario. Mi dispiace sembrare presuntuoso, ma mi sembra un discorso oggettivo“.
Nonostante le difficoltà di inizio anno dovute al problematico rapporto con George Karl e a qualche infortunio di troppo, Cousins sta facendo registrare una statline da capogiro: 25.4 punti, 10.5 rimbalzi, 2.9 assist e 1.4 stoppate di media ad incontro. Oltretutto, in questo primo scorcio di stagione, DeMarcus ha dimostrato di poter segnare dall’arco dei tre punti con una discreta continuità e di essere un’arma letale se servito in post-basso. Gli unici problemi continuano ad arrivare nella metà campo difensiva, in cui il centro di Sacramento riesce ad essere dominante soltanto se motivato.
Da quando è diventato professionista, Cousins non ha mai avuto un rapporto idilliaco con la stampa, rea secondo lui di dare troppo spazio ai suoi comportamenti extra-campo piuttosto che ai risultati ottenuti sul parquet: “Secondo loro (i giornalisti, ndr) io dovrei cambiare. Ma non capisco cosa. Poi ci ho riflettuto bene, ho analizzato altri giocatori e ho capito che il fattore fondamentale è la vittoria. Quando vinci non gli interessa chi tu sia o cosa tu faccia“.