Gli ultimi due titoli NBA sono stati vinti da due squadre – i San Antonio Spurs nel 2014 e i Golden State Warriors nel 2015 – che hanno fondato il loro sistema offensivo basandosi su una maggiore circolazione di palla e uomini e, soprattutto, su un minore utilizzo di giochi in isolamento per i propri giocatori più talentuosi.
L’attuale allenatore degli Oklahoma City Thunder, l’ex head-coach dei Florida Gators Billy Donovan, è stato ingaggiato dal management della franchigia proprio per allestire un attacco più imprevedibile di quello impostato in passato dall’ex coach Scott Brooks, in modo tale da abusare il meno possibile del set di giochi in isolamento per Kevin Durant e Russell Westbrook. Numeri alla mano, il lavoro di Donovan sta funzionando. La scorsa stagione il 14% degli schemi offensivi dei Thunder sono stati classificati come giochi di isolamento, mentre quest’anno l’incidenza è diminuita al 8,4% e i Thunder segnano 3 punti in più ogni 100 possessi.
Durant, tuttavia, non condivide appieno questo cambio di “filosofia offensiva”. Al termine della partita contro i Los Angeles Clippers, Kevin Durant ha dichiarato senza mezze misure ai microfoni di ESPN che gli Oklahoma Thunder devono giocare più isolamenti quando ci sono in campo lui e Russell Westbrook:
“Quando hai in squadra dei giocatori talentuosi da isolamento e che possono segnare tanti punti come il sottoscritto e Russell, devi accettare il fatto di dover giocare parecchi isolamenti. Pensateci: cosa dovremmo fare? Passare la palla senza essere minimamente aggressivi? Se mi guardano e Russ è libero, devono passarla a lui. Se invece la palla arriva a me, mi metto a lavorare in isolamento. D’altronde ognuno sceglie il suo veleno.”