Goran Dragic ha parlato ai microfoni di YahooSports della situazione della sua ex-squadra, i Phoenix Suns, che sono ancora al centro di voci di perenni cambiamenti (non ultima l’idea Mike D’Antoni) e continue grane interne (vedasi situazione di Markieff Morris che sembra ora definitivamente sistemata). Il play sloveno era stato scambiato lo scorso febbraio ai Miami Heat dopo che la franchigia dell’Arizona aveva firmato Isaiah Thomas (poi approdato a Boston) per formare un pacchetto play/guardie qualitativo, senza dimenticarsi della presenza di Eric Bledsoe.
“Sembra che vogliano sempre continuare a cambiare qualcosa” ha dichiarato lo sloveno. “Non sono come Miami, San Antonio o quelle squadre che ti giurano fedeltà quando trovano qualcosa per costruire. Io e Bledsoe avevamo costruito una chimica perfetta assieme, abbiamo giocato molto bene insieme così come l’intera squadra. Tutti ci aspettavamo che sarebbero arrivati dei lunghi dei quali avevamo bisogno, ed invece la dirigenza di Phoenix puntò ad introdurre un ulteriore playmaker e da lì divenne tutto più difficile. Ero un poco frustrato, specialmente per me era diventata una situazione difficile perché non avevo più la palla in mano e dovevo marcare giocatori che non erano miei pari-ruolo.”
Dragic affronterà nuovamente i Suns venerdì 8 gennaio, che molto probabilmente lo riaccoglieranno a braccia aperte:
“Ai ragazzi di Phoenix auguro il meglio” ha aggiunto. “Sono già passato da stagioni con solamente 25 vittorie e non è bello. La maggior parte di coloro che gioca in NBA è competitivo al massimo e non ama perdere. Quando arrivi in quelle stagioni in cui non vinci per 10 partite in fila diventa veramente difficile. Tutto diventa brutto e peggiora, anche la vita personale fuori dal campo. Tutto. Quando si vince invece ci si sente benissimo. Non so come spiegarlo, vincere è una sensazione unica.”