Durante la partita di lunedì scorso tra gli Houston Rockets e gli Utah Jazz abbiamo assistito ad una scena che negli stadi (di calcio e non) europei è molto consolidata: il laser puntato verso il volto dei giocatori per non permettergli di effettuare una giocata semplice.
Ma si sa, la NBA e gli USA non sono l’Europa e quando si tratta di cultura sportiva c’è molto da imparare o prendere ad esempio. James Harden si trovava in lunetta per tirare uno dei consueti tiri liberi a cui ormai è abituato dato l’ultimo numero di falli conquistati in carriera. Dagli spalti però un fan ha provato a fare il furbo disturbando il “barba” e scatenando la reazione del giocatore prima, e la ricerca da parte degli addetti alla sicurezza poi:
[fnc_embed]<iframe src=”https://vine.co/v/iblH1ZFQzVE/embed/simple” width=”600″ height=”600″ frameborder=”0″></iframe><script src=”https://platform.vine.co/static/scripts/embed.js”></script>[/fnc_embed]
Dopo essere stato riconosciuto il tifoso Utah, colpevole, è stato accompagnato fuori dalla Vivin Smart Home Arena, stadio di casa Utah. Sanzione? La NBA ha deciso che non potrà varcare la porta di una delle 30 arene della lega per i prossimi 365 giorni, sperando che tra un anno possa aver imparato la lezione.