Stephen Curry sta passando settimane travagliate da piccoli infortuni che lo stanno costringendo a stringere i denti in campo, per poi mollare verso la fine dei match e rinchiudersi negli spogliatoi in cerca di un massaggio riparatore e di una visita dal medico di squadra.
Ciò che gli è stato consigliato, soprattutto dopo l’ennesimo risentimento allo stinco, è un riposo forzato di almeno 4 settimane in modo tale da risolvere completamente il dolore che prova ad ogni partita. Nonostante tutto è un dolore sopportabile, come certificato da un noto ortopedico consultato da Curry che lo ha rassicurato, confidandogli che non rischia alcun tipo di infortunio grave continuando a giocare sopra questo dolore.
“Non sta rischiando la sua carriera o altro di simile” ha dichiarato proprio il dr. Brian Schulz, che lavora a Los Angeles. “Deve solo abituarsi a sopportare questo tipo di dolore. Non è un infortunio serio ma è solamente un qualcosa che gli darà sicuramente fastidio.”
L’infortunio, subito in prima occasione durante la sfida del 23 dicembre contro gli Utah Jazz, non fermerà Steph Curry, super-intenzionato a continuare la sua cavalcata verso l’MVP e il record di vittorie di squadra della regular season:
“Non voglio stare fuori quattro settimane, quindi dobbiamo solo capire come proteggere lo stinco quando sono in campo in modo tale da poter continuare ad esserci” ha rilevato lo stesso play dei Golden State Warriors. “Continuerò a giocare e spero che nel tempo riuscirò a superare anche questa anche grazie ai continui trattamenti che sto effettuando.”
Curry è in game-time decision per la partita contro i Blazers di venerdì.