Jason Kidd tornerà sulla panchina dei suoi Milwaukee Bucks entro una settimana. Questa la buona notizia per i tifosi della franchigia del Wisconsin che si sono visti privati del loro head coach da prima di Natale, a causa di un intervento alla sua anca destra malandata, la stessa che ha martoriato i suoi ultimi anni di carriera come giocatore. Un ritorno anticipato, quindi, dal momento che, prima dell’intervento, si credeva che coach Kidd sarebbe dovuto rimanere fuori almeno fino a febbraio.
“Il dolore è arrivato al punto che non riesco più a fare nulla. Ho preso tutte le medicine che potevo. Parlando con i dottori, ho capito che non c’è mai un momento giusto per subire un intervento. Devo rimettermi a posto, poi penserò a tornare al lavoro.“
Con queste parole Jason Kidd aveva spiegato il motivo della sua temporanea uscita di scena. Nel frattempo i Bucks, guidati dal coach ad interim Joe Prunty, hanno collezionato un record di 8-7 senza Kidd, e sono pronti ad accogliere di nuovo a braccia aperte il loro coach.
Un discorso diverso invece vale per l’altro grande assente sulle panchine della NBA: Steve Kerr, head coach dei campioni in carica, i Golden State Warriors. Assente di lunga data, tenuto ai box fin da inizio stagione da lancinanti dolori alla schiena, il coach campione NBA sta facendo grandi passi in avanti e la squadra spera di poterlo presto rivedere sulla panchina. Luke Walton, che lo ha sostituito sul pino dei Warriors in questo loro sfavillante inizio di stagione, ha dichiarato che Kerr:
“Anche se non si siede sulla panchina durante le partite, è molto coinvolto in tutte le scelte e negli allenamenti. Sembra stare molto meglio ultimamente, ed è grandioso averlo di nuovo con noi.“