E’ notizia di questi giorni che Team Usa ha diramato la lista dei 30 giocatori “finalisti”, dai quali usciranno i 12 che quest’estate andranno a Rio per difendere l’oro olimpico vinto a Londra nel 2012. Un gruppo di superstar di primissimo livello, che verrà ulteriormente scremato fino ad arrivare al roster di una squadra che, manco a dirlo, parte con ogni favore del pronostico.
Questo roster sarà quindi il nuovo erede del Dream Team originale, creato per le Olimpiadi di Barcellona del 1992. Prima infatti gli americani non erano soliti mandare i professionisti alle rassegne delle nazionali: i colori a stelle a strisce venivano rappresentati infatti dagli universitari, peraltro con risultati tendenzialmente molto buoni. Ma dopo la disfatta di Seoul del 1988, anche a queste latitudini ci si rese conto che il basket ormai stava prendendo velocemente piede anche fuori dall’America, e che per continuare a vincere gli USA avrebbero dovuto sfoderare le proprie armi migliori. E così nel 1992 crearono una spedizione sostanzialmente imbattibile, composta dai migliori giocatori in circolazione all’epoca, quasi tutti futuri Hall of Famer. Non mancava nessuno dell’elite della Lega di quel periodo, con la vistosa eccezione di Isiah Thomas, che sarebbe stato inviso a Jordan e dunque non convocato.
Ma a 24 anni di distanza, che fine hanno fatto e di cosa si occupano oggi i giocatori che spazzarono via la concorrenza di quell’incredibile edizione olimpica? Molti sono rimasti nel mondo del basket con i ruoli più disparati, altri hanno investito in attività commerciali, altri, semplicemente, si godono la vita e il successo ottenuto. Compreso quell’oro olimpico che i loro eredi, a quasi un quarto di secolo di distanza, proveranno a loro volta a portare a casa, consapevoli però che il Dream Team è e rimarrà per sempre un unicum nella storia.