Focus on: Michael Carter-Williams

Il prossimo 18 Febbraio ci sarà la trade-deadline in NBA, momento che lo scorso anno ha visto concludersi ben 11 scambi tra i quali quello che ha portato ai Milwaukee Bucks Michael Carter-Williams, arrivato da Philadelphia. Lo scambio della giovane point-guard non venne accolto in maniera univoca dai fan dei 76ers, che si trovarono a discutere intorno ad un giocatore che difficilmente riuscirà mai a mettere tutti d’ accordo. Proviamo allora a capire perchè Sam Hinkie abbia accettato la 1a scelta dei Lakers (protetta 1-5 nel 2015, 1-3 nel 2016 e nel 2017 e non protetta nel 2018) per l’ allora rookie dell’ anno in carica.

Analizzando le lacune del gioco di MCW risulta difficile non partire dalle sue carenze al tiro, evidenziate dalla mappa di tiro della sua carriera in NBA. Shot-chart ancora più eloquente è forse quella sottostante, dove vengono mostrati I tiri da tre presi con il difensore ad una distanza che va da 1,5 a 3 metri.

Con le due immagini precedenti abbiamo iniziato a dare una forma al tiro del prodotto di Syracuse, continuiamo il percorso provando a guardare un altro dato. In carriera si è preso il 33% dei suoi tiri dopo aver tenuto palla in mano almeno sei secondi, realizzati col 40%. Numeri questi che si avvicinano per esempio a quelli di Reggie Jackson (35.5-42.5), non esattamente l’ epitome del play che fa girare la squadra (ruolo che MCW poteva svolgere ottimamente secondo alcuni suoi fan a Philadelphia).

Ho provato a guardare i numeri (disponibili dal 2010-2011) di alcuni “playmaker distributori”. Steve Nash si è preso l’ 1,8% di tiri dopo aver tenuto palla per lo stesso numero di tempo, Andre miller il 7,6% e Rubio arriva al 15.5%.

Qui sopra ci sono tre fotogrammi di un’ azione che palesano tutte le insicurezze presenti all’ interno del bagaglio tecnico del play dei Bucks.

1] Il set offensivo prevede una doppia uscita di Mayo e Bayless, MCW esegue il gioco dalla linea del libero, strozzando l’ attacco e permettendo ai Kings di tenere strettissime le maglie della difesa.

2] La palla riesce ad arrivare a Bayless ma la Difesa, visto il poco campo da difendere, riesce facilmente a cambiare sul blocco non lasciando alcuno spazio al tiratore. L’ uomo di MCW può permettersi di preruotare per difendere il ferro.

3] Dopo un ribaltamento la palla torna tra le mani di MCW che rifiuta un tiro aperto e mette palla per terra attaccando il canestro, pur avendo la strada sbarrata da due avversari. L’ azione terminerà con una riapertura tardiva per l’ uomo in angolo che verrà facilmente deviata fuori dalla Difesa.

Non sempre è facile capire dove le statistiche di un giocatore siano causa o conseguenza del gioco di una squadra tuttavia Carter-Williams chiude il podio di “piccoli” -con più di 25 minuti in campo- per True Tov%, la percentuale di palloni persi su tutte le azioni alle quali effettivamente partecipa. L’ 11% che sta facendo registrare è in linea con i risultati delle sue stagioni precedenti (10,5 e 11%).

Parametro molto interessante è lo Shot First Index, un dato che -banalmente- misura la tendenza di un piccolo a tirare piuttosto che a passare, dove i numeri maggiori di 100 indicano una preferenza per il tiro, inferiori a 100 per l’ assist. Il nostro durante la scorsa stagione ha totalizzato 109; proviamo quindi a contestualizzare questa cifra che presentata così potrebbe non dire nulla. MCW ha una leggera preferenza per il tiro, dato che va quindi messo in rapporto con l’analisi precedente riguardante range e tempistiche di tiro. La tendenza a concludere in proprio, unita al fatto che queste conclusioni molto probabilmente non arriveranno da oltre l’ arco, crea una miscela che avrà come risultato dei problemi di spacing garantiti, vista la ricerca di un tiro in zone più difendibili.

Giocatori che potrebbero garantire gli stessi problemi, in base alla loro reticenza nel tiro dalla lunga distanza, generalmente ottengono punteggi molto differenti nello SFI: Rondo, Payton, Miller non superano il 65 e si comporterebbero differentemente rispetto a quello che si può vedere nel video, dove MCW rifiuta dei tiri aperti pur non riuscendo a generare dei vantaggi per i suoi compagni.

Forse sta venendo semplicemente sfruttato troppo in aspetti del gioco che non lo rendono un giocatore speciale. Grazie anche a delle notevoli qualità fisiche potrebbe garantire interessanti risultati in situazioni poco impiegate: in post (poco più di un possesso per partita) e come tagliante (6.3% dei suoi possessi). Più precisamente, andando a guardare i tocchi nel pitturato, vediamo come i 1,5 tocchi a partita si trasformino in poco più di 1,5 punti, statistica che lo mette tra i primi per efficienza in quella zona di campo.

Sopravvalutato o sotto sfruttato? Avrà avuto ragione Hinkie? Nel Wisconsin sperano tutti di no.

ARTICOLO DI ALBERTO BIASIO

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Pubblicato da
Redazione NbaReligion

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