Non è stata sinora una stagione facile per i Washington Wizards. Forti di una squadra giovane, con potenziale ancora da esplorare e con certe ambizioni, nella Capitale tutto ci si poteva aspettare, meno che una partenza così balbettante. A fronte dell’ennesimo stop, il numero 24 della stagione, è stata indetta una riunione di spogliatoio per soli giocatori.
L’espediente così comune viene effettuato da praticamente tutte le squadre nei momenti negativi della lunga regular season NBA, per cercare di uscire da situazioni di impasse e stallo tecnico. I Wizards, dalla propria ottica, hanno diverse contraddizioni da risolvere: una difesa troppo porosa (defensive rating numero 21) ed un attacco che, nonostante l’impennata evidente per quanto riguarda il numero di possessi (quinto pace factor della Lega), non riesce ad essere sempre incisivo, come testimonia il ventesimo posto per quanto riguarda l’offensive rating.
I giocatori restano comunque fiduciosi. A dispetto di una Eastern Conference più forte della media delle ultime stagioni, l’ottavo posto non è un miraggio, nonostante le ovvie difficoltà. A suonare la carica ci pensa Bradley Beal con le sue parole:
“In genere ci vogliono uno o due team meeting prima di riuscire a venirne fuori, ma ci siamo già passati gli scorsi anni. Siamo ad un punto in cui sappiamo bene cosa abbiamo bisogno di fare.”
Alessandro Scuto