Credit to sports.yahoo.com
Una stella del basket, un all-star (nel 1992), una carriera intera, durata 6 anni, a Boston dove viaggiava a cifre di tutto rispetto. Circa 18 punti, 4.5 rimbalzi e 2.5 assist a partita. Nell’NBA approda nel 1988, i Celtics lo draftano come prima scelta e poco dopo ne diventa capitano.
Durante un allenamento nell’estate del 1993 muore a 27 anni in seguito ad un arresto cardiaco, un amico e una donna che si stava allenando sullo stesso campo da gioco lo videro annaspare, cercare di respirare, ed accasciarsi. La donna, una paramedico, è stata la prima a tentare la rianimazione, che perdurò nelle due ore successive prima della dichiarazione del decesso. Le prime avvisaglie di quel cuore “difettoso” si erano fatte sotto già in passato. Tre mesi prima, durante un match di playoff tra i Celtics e gli Hornets del 29 aprile 1993, era collassato in campo.
Una avvisaglia troppo importante per far finta di niente, “meglio consultare i medici”. Ne consultò una decina, ed i pareri furono discordanti. Dopo undici giorni di ospedale e altrettanti consigli di chiudere col basket, Lewis si alzo in piedi e tornò a pensare come tornare forte, come e più di prima. Il suo cuore come sappiamo però non volle essere d’accordo, e smise di battere tre mesi dopo. La maglia numero 35 fu ritirata dalla franchigia biancoverde, altro talento volato in paradiso.
LEGGI LA SUA STORIA IN MODO APPROFONDITO CLICCANDO QUI