Ci sono già pensieri di mercato e di free agency in quel di Sacramento: dopo le indiscrezioni che vedrebbero il nostro Marco Belinelli come potenziale elemento da scambiare , anche Rajon Rondo è stato coinvolto in discorsi relativi ad un possibile cambio di casacca, anche se non prima di Luglio quando Rajone sarà unrestricted free agent e dunque libero di accasarsi ovunque riterrà opportuno.
Secondo gli ultimi rumors riportati da ESPN, Rondo sarebbe un obiettivo sensibile dei New York Knicks desiderosi di portare la sua mole di talento al Madison Square Garden, operazione che tuttavia sembra già destinata a fallire a detta dello stesso play dei Kings. Queste le parole di Rajon Rondo riportate per noi da Mike Mazzeo sui suoi sentimenti nei confronti di un approdo ai Knicks durante la prossima free agency:
“Non mi convincono né il coach né lo stile di gioco e la cosa più importante per me è proprio lo stile di gioco. Non vorrei ritrovarmi in un sistema dove non ho la palla tra le mani per davvero e i miei compagni stanno fermi in un angolo a tirare da 3. Non è proprio il mio modo di giocare…Ripeto, è troppo importante per me, quello ed ovviamente lo staff, i giocatori e gli allenatori”.
Quasi del tutto impossibile dunque che Rajon Rondo, forse una delle immagini più rappresentative del concetto di genio e sregolatezza che ci fornisce l’NBA, sposi la filosofia di gioco e di comportamento imposta da Phil Jackson e dal suo “figlioccio” Derek Fisher; troppo difficile immaginare che non sia Rondo ad impostare il ritmo partita, così come vederlo rinunciare alle sue penetrazioni sensazionali (molto spesso arbitrarie) con scarichi improvvisi, probabilmente tutto il contrario di ciò che in questo momento è ben visto a New York nonostante l’appetibilità che suscita l’ex-Boston soprattutto tra i tifosi. Specialmente se l’ultima frase di Rondo è stata:
“Non penso che il triangolo sia una cosa buona me, non credo proprio”.
Niente NY per Rajon dunque anche se sarebbe stato decisamente interessante vedere i frutti della gestione Jackson-Fisher-Rondo, soprattutto se pensiamo il talento della point guard di Sacramento nelle mani di chi, tempo fa, gestì niente meno che un certo Michael Jordan.