Benché fenomeno assolutamente all’ordine del giorno in Europa, la presenza dei tifosi di una squadra in trasferta è una questione completamente diversa dall’altra parte dell’oceano. Durante una sessione di tiro precedente alla partita di venerdì 19 Febbraio a Portland, Stephen Curry è stato intervistato da CSN-NW sul tema dei supporter fuori casa. Il #30 dei Golden State Warriors aveva notato un aumentare dei fan anche lontano dalle mura amiche.
«Chi non vorrebbe giocare con un’atmosfera simile quando nel pregame, e ovviamente anche quando inizia la partita, vedi un bel po’ di fan? La Dub Nation, sono proprio belli. C’è sempre una specie di atmosfera-Playoff, che ci aiuta a entrare in partita.»
La rappresentanza della Dub Nation al Moda Center di Portland non sembra essere stata sufficiente, vista la batosta (137-105) subita dai Warriors per mano dei Trail Blazers e di un infuocato Damian Lillard. Il giorno successivo invece, allo Staples Center contro i Los Angeles Clippers, le cose sono cambiate. Stesso clima, risultato in tasca.
«Abbiamo qualcosa per cui esultare,» ha detto sempre Curry. «Abbiamo sentito le stesse vibrazioni di ieri [a Portland]. Non te ne saresti accorto, per il modo in cui abbiamo giocato. Abbiamo fatto bella figura nella maggior parte delle partite esterne. Se giochiamo come siamo capaci e diamo loro un motivo per cui esultare, possiamo sentire anche di più la loro presenza.»
Anche Harrison Barnes ha raccontato le proprie impressioni, riportate da Bleacher Report.
«È fantastico arrivare a questo punto, Steph va alla linea del tiro libero e arrivano i cori “MVP” o sentiamo cantare “Warriors” nelle arene delle altre squadre. È una cosa che è aumentata negli anni. Credo sia un segnale del fatto che i nostri tifosi sono i migliori in NBA.»