Kobe Bryant ieri sera (domenica) ha disputato la sua ultima partita a Chicago. La stella dei Los Angeles Lakers ha risposto ad alcune domande riguardanti il suo rapporto con i Bulls e Michael Jordan.
Dopo il divorzio sportivo da Shaquille O’Neal nel 2004, Bryant ha dichiarato di aver preso in considerazione l’opzione di trasferirsi ai Bulls, ma di aver anche pensato molto all’eventualità di seguire così da vicino i passi di Michael Jordan. Ecco le parole del Black Mamba prima della partita, riportate da K.C. Johnson del Chicago Tribune.
«Io e mia moglie avevamo già pianificato dei viaggi per venire a Chicago a visitare alcune case e scuole. Poi Shaq ha chiesto lo scambio. Allora mi sono detto: “Non mi scambieranno mai, non andrò a finire da nessuna parte.” Se lo scambio fosse avvenuto, non sarebbe stata certo una bella situazione, con tutte quelle pressioni. Avrei pensato: “Bene, ho raccolto la sua eredità. Posso essere all’altezza? Sono in grado di rappresentare Chicago a un livello sufficientemente alto, rispettando il privilegio?»
I paragoni fra Bryant e Jordan, nel corso degli anni, sono stati molteplici. Fin dal primo ritiro di His Airness si cercò un “erede”, individuato frettolosamente in molti giovani che si affacciavano con grandi speranze alla NBA di fine anni ’90: Grant Hill, Vince Carter, Tracy McGrady, Paul Pierce e molti altri, oltre ovviamente allo stesso Kobe. In particolare, l’approccio psicologico dei due alla competizione è stato a lungo paragonato.
«Non esistono parole che gli possano fare giustizia. Jordan è stato assolutamente disponibile a costruire con me una relazione da mentore, offrendomi moltissimi consigli e un’incredibile quantità di dettagli in merito a strategie e programmi di allenamento.»
Uno degli insegnamenti di Jordan è rimasto particolarmente impresso a Bryant.
«Mi ha mostrato cosa significa una baseline dunk (schiacciata dalla linea di fondo). Quella è stata la cosa più incredibile perché ho visto quel movimento spin così tante volte. Sapevo che stava per fare quella cosa. Ma la velocità con cui lo vedi sulla TV e di persona, sono due cose completamente diverse.»
Nel 2007 i Lakers offrirono Bryant per LeBron James e Kobe pose il veto per uno scambio proprio con i Chicago Bulls.