Kevin Garnett è stato autore di una carriera straordinaria, che si sta però inesorabilmente avvicinando alla fine. Una fine che rischia di essere brutalmente anticipata, dal momento che KG non scende in campo per i suoi Minnesota Timberwolves dal 23 gennaio, e che non sono ancora previste date certe per il suo rientro.
“Si tratta di una situazione che va valutata giorno per giorno, settimana per settimana. Non posso nemmeno promettervi che lo vedrete ancora in questa stagione.“
Queste le amare parole di Sam Mitchell, coach dei Timberwolves, che a Garnett aveva riservato il ruolo di starter nella sua squadra, sperando di utilizzare la sua esperienza e la sua leadership per guidare un gruppo di giocatori giovanissimi e promettenti. 38 sono state infatti le partite giocate da Garnett in questa stagione, tutte partendo in quintetto, a meno di 15 minuti, 3.2 pts e 3.9 rbd di media.
Garnett compirà 40 anni a maggio, e questo lungo stop potrebbe essere sinonimo della fine della sua lunga carriera NBA, iniziata proprio con i Timberwolves 21 stagioni fa. Tuttavia il giocatore ha firmato con Minnesota un contratto valido per due stagioni, e la sua presenza nel roster è considerata di fondamentale importanza per la crescita dei giovani della squadra, uno su tutti Karl-Anthony Towns, il promettente rookie draftato dai Timberwolves con la scelta #1 nel Draft 2015. Towns sta assolutamente beneficiando dell’esperienza e dei consigli di Garnett che fece il suo debutto NBA dodici giorni prima che Towns stesso nascesse.