Draymond Green è il leader emotivo dei Golden State Warriors, è il trascinatore dei suoi nei momenti chiave specie nella metà campo difensiva ed è una vera e propria radio per compagni, arbitri e avversari. Il numero 23 è uno molto loquace in campo, figuriamoci fuori: il prodotto di Michigan State è stato interpellato nel dopogara della vittoria contro i Thunder sulla possibilità di terminare la regualar season imbattuti in casa. Ecco la sua risposta.
Io credo proprio che ce la faremo. In casa finora siamo stati fenomenali, l’ambiente è fantastico e i tifosi ci aiutano tantissimo a difendere il fattore campo. Penso che possiamo riuscirci, il 41-0 è possibile.
Spavalderia e sicurezza esagerata nelle parole di Green, che non è nuovo a dichiarazioni di questo genere, quasi spocchiose in alcuni casi. Tuttavia i campioni NBA in carica hanno tutte le carte in regola per portare a termine questa missione che sarebbe un record assoluto: mai nessuna squadra nella storia della Lega è riuscita a rimanere imbattuta per tutta la stagione tra le mura amiche.
Il calendario dei Warriors tra l’altro è tutt’altro che sfavorevole a Green & co: a Golden State rimangono 15 impegni casalinghi da qui all’inizio dei Playoffs, la maggior parte con squadre con record negativo o già estromesse dal quadro della postseason. Tra le gare più insidiose rimaste alla Oracle Arena, la squadra di coach Steve Kerr dovrà prestare particolare attenzione ai match con Clippers (23 marzo), Celtics (1 aprile) e Spurs (7 aprile), oltre al doppio confronto coi Portland Trail Blazers che li hanno battuti di recente grazie a una prestazione strepitosa di Damian Lillard.
Finora il record per maggior numero di vittorie casalinghe in stagione regolare appartiene ai Boston Celtics annata 1985/1986 con 40 W, ma se esiste una possibilità che questo traguardo possa essere stracciato, quella possibilità risiede proprio dalle parti di Oakland, California, nelle mani di Draymond Green e del resto della banda.