Tutto ci si aspettava dallo scontro domenicale di ieri tra Los Angeles Lakers e Golden State Warriors, meno che una vittoria di 20 punti da parte dei padroni di casa.
Oltre che uno straordinario upset, la partita è valsa anche per un nuovo record NBA: è la prima volta infatti nella storia della lega che una squadra con una percentuale di vittorie sotto il 20% batte una oltre il 90%.
Se sicuramente il fattore fortuna ha avuto qualcosa da dire nella serata dello Staples Center ( i Warriors hanno tirato con il 13% da tre punti, 1/18 complessivo per Steph Curry e Klay Thompson), è anche vero che i campioni NBA in carica sono apparsi imprecisi e distratti come mai in questa stagione , come dimostrano le 20 palle perse messe insieme a fine partita.
Interrogato dai media a fine partita sulle ragioni della sconfitta dei suoi, Steve Kerr non ha avuto dubbi nell’arrivare al punto del problema:
“Avevamo totalmente la testa da un’altra parte stasera. Non eravamo pronti, abbiamo sottovalutato gli avversari e siamo stati negligenti su entrambi i lati del campo”. Queste le parole del coach dei Warriors riportate da Ben Golliver di Sports Illustrated.
A fare eco la stella della squadra, Steph Curry, visibilmente deluso per la sesta sconfitta stagionale dei suoi: “E’ vero, eravamo poco concentrati, e non è a prima volta che ci capita quest’anno.
In allenamento, a volte, quando dopo lo shootaround ci mettiamo a provare i contropiedi, se il coach chiama un gioco state pur certi che dopo un paio di secondi uno dei giocatori in campo si fermerà chiedendo quale fosse lo schema appena chiamato.”
Con 21 partite di regular season rimaste, ai Warriors servono 17 vittorie per poter almeno pareggiare il record di 72-10 dei Bulls 95-96.