Per i Philadelphia 76ers potrebbe essere arrivato il momento di fare sul serio. Dopo tre anni di autosabotaggio da tanking, s’inizia finalmente a parlare di rebuilding vero e proprio.
È lo stesso coach di Philly – Brett Brown – a parlare chiaro in vista del prossimo mercato:
“Ci faremo sentire nella free agency, non c’è dubbio.”
Al momento la postazione di comando dei Sixers è occupata dal mostro bicefalo Colangelo–Hinkie. Il primo è stato insediato proprio per garantire una transizione ambientale positiva; al secondo, con ogni probabilità, non dispiacerebbe tankare fino alla fine dei tempi (o fino a una doppia first pick in due anni consecutivi).
Vittime (più o meno) innocenti della caotica situazione gestionale della squadra sono i giocatori e lo stesso coach Brown. L’allenatore si era già espresso a favore di un rebuilding deciso, mentre i componenti del roster dei Sixers, negli corso degli ultimi tre anni, sono diventati poco più che assets. L’accoppiata Jahlil Okafor–Nerlens Noel sotto canestro, nondimeno, ha la parvenza di un duo di centri di alto profilo NBA nel medio-lungo periodo. Qualche tessera del puzzle inizia a incastrarsi e i Sixers potrebbero trovarsi con diverse buone scelte nel prossimo draft (causa trades passate). Il sogno si chiama Ben Simmons. Con l’australiano in squadra Philly diventerebbe di colpo una destinazione credibile per i free agents di peso del mercato 2016.