Cavaliers e Warriors potrebbero incontrarsi nelle Finali NBA tra qualche mese. Tra i leader delle due squadre – LeBron James e Steph Curry – il rispetto è assoluto. Il Prescelto, sulla scia delle dichiarazioni anti-Warriors rilasciate – tra gli altri – da Charles Barkley, Oscar Robertson e Phil Jackson, ha voluto dire la sua in merito:
“Io rispetto tutti i grandi che sono venuti prima di me, come rispetto i role players e quelli che non hanno mai vinto un titolo. Sono sempre stato al mio posto; quindi non trovo giusta questa storia del – se avessero giocato nella nostra epoca – con cui molte ex stelle NBA continuano a sminuire i campioni di oggi. Sembra che si divertano. Cose del tipo – se Steph avesse giocato nella nostra epoca lo avremmo limitato usando di più il fisico – oppure Rodman, che di me ha detto che negli anni ’90 sarei stato un giocatore nella media. Un giocatore nella media.”
James ha aggiunto di aver imparato a muoversi all’interno dell’NBA da modelli come Kobe, Duncan e Garnett:
“Loro hanno fatto strada a noi e noi – io, Wade, Melo, Bosh, Paul – vogliamo essere un modello positivo per Steph, Klay e per tutti i grandi della nuova generazione. Le critiche continueranno ad arrivare, dobbiamo essere bravi a non farci influenzare.”
Lo sforzo di James è lodevole, anche se, inconsapevolmente, sembra andare nella direzione di chi vede gli anni ’90 come un’epoca più competitiva. Il Prescelto è sempre pronto a difendere compagni e avversari e a fare da paciere nelle situazioni mediaticamente controverse. E Jordan? Jordan avrebbe fatto lo stesso, al posto suo?