Era nelle intenzioni del commissioner Adam Silver già da tempo, e secondo il solito insider Adrian Wojnarowski, pur mancando l’ufficialità, sarebbe praticamente fatta per la riduzione del periodo che va dall’apertura delle trattative per trovare gli accordi con i giocatori free agent e il momento in cui essi possano effettivamente essere firmati ufficialmente, il cosiddetto moratorium.
NBA e NBPA, l’associazione dei giocatori della Lega, sarebbero infatti d’accordo per ridurre il moratorium stesso da 8 a 5 giorni. La passata stagione infatti questo lasso di tempo era andato dall’1 all’8 luglio, con i giocatori che potevano firmare i nuovi contratti solo dal giorno 9 del mese estivo, e in questa stagione, con il nuovo contratto collettivo, il moratorium avrebbe raggiunto addirittura i dieci giorni, andando dal primo all’11 luglio.
Alla base di questa riduzione sta ovviamente l’ormai celeberrimo caso di Deandre Jordan, già in accordo con i Mavs e clamorosamente tornato sui propri passi per firmare di nuovo con i Clippers proprio nell’ultimo giorno disponibile, scatenando una corsa a Deandre tra le due squadre documentata puntualmente dai social dei giocatori. Generalmente l’accordo verbale era considerato ufficiosamente vincolante e definitivo, e non si era mai verificata prima una situazione di questo tipo; i Mavericks invece si sono trovati chiaramente beffati dall’inattesa decisione del lungo texano e, con il mercato ormai già da giorni attivo, sono stati costretti a ripiegare sul pur positivo Zaza Pachulia. L’idea di Silver è ovviamente cercare di evitare che situazioni di questo tipo possano ripetersi in futuro.