Seconda e conclusiva giornata del primo round molto serena e che ha visto solo la vittoria di sei squadre con un seed in doppia cifra e quello che possiamo considerare senza troppi problemi il più grande upset di sempre.
MIDWEST
#10 Syracuse – #7 Dayton: 70-51
Partita tra una squadra, Syracuse, che non dovrebbe nemmeno esser stata selezionata per il torneo e una squadra, Dayton, che dimostra di averlo meritato forse ancora di meno: il primo tempo è equilibrato con le due squadre che come prevedibile puntano sulle proprie difese anche perché gli attacchi non sono propriamente i più brillanti della nazione, ma Syracuse almeno ha dalla sua i 9 rimbalzi di Roberson e i dieci punti dell’eccellente freshman Malachi Richardson (21 al termine della partita) che le danno il 30 a 28 dopo venti minuti di gioco. Al ritorno dagli spogliatoi quello che accade lo si può descrivere semplicemente con il risultato a otto minuti dal termine: 55 a 33. Meriti sicuramente vanno alla difesa degli Orange e al loro controllo dei rimbalzi offensivi, detto ciò quando si mettono a segno cinque punti in dodici minuti si può anche considerare di esser davanti ad un concorso di colpa. Sfida non facile ora per Syracuse che dovrà vedersela con gli eroi di Middle Tennessee.
#15 Middle Tennessee – #2 Michigan State: 90-81
I bracket di mezzo mondo hanno iniziato a tremare quando Middle Tennessee ha aperto la partita con un parziale di 17-4 su Michigan State: infatti chiunque sa che a marzo si può scommettere anche su una numero 16 che batte una numero 1, ma non su Izzo e i suoi fuori dal secondo week-end di gare. Quando gli Spartans tornano sotto di un punto a 8′ dal termine della prima frazione la partita parrebbe essere destinata al previsto copione della vigilia, ma proprio qui Middle Tennessee compie un vero e proprio miracolo sportivo, mantenendo un’ esecuzione difensiva e sopratutto offensiva perfetta e non inseguendo mai, mentre gli Spartans hanno diversi momenti di vera e propria confusione, probabilmente anche a causa dell’inquietudine data dalla sensazione di essere dalla parte sbagliata della Storia. La facilità con cui poi Middle Teennessee è in grado di rispondere ad ogni riavvicinamento di MSU con triple, giochi da tre punti, rimbalzi offensivi (10 a fine partita) o jumper di ogni sorta è difficile da spiegare e dà davvero la sensazione di essere davanti ad una di quelle partite ed alla fine è effettivamente così: due dalla media di Giddy Potts dopo l’ennesimo rimbalzo offensivo danno il +5 a MTU a 1′ dal termine e la successiva palla rubata con contropiede concluso da schiacciata più fallo di Reggie Upshaw sono la ciliegia su un vero e proprio capolavoro.
Per MSU 22 punti di Costello, ma per gli Spartans qualche errore di troppo ai liberi e ben 14 palle perse, sei del solo Valentine.
Per MTU partita semplicemente perfetta con il 55% dal campo, 57% da tre e tutto il quintetto in doppia cifra, compresi 21 per il top scorer Reggie Upshaw e 19 per Potts.
#15 Middle Tennessee vs #10 Syracuse alle 23:10 di domenica 20 marzo, ore italiane.
SOUTH
#16 UNC Asheville – #1 Villanova: 56-86
La UNC nata sotto una cattiva stella, ma seconda nella nazione per difesa sul tiro da tre, parte bene nel primo tempo alternando diversi tipi di difese e limitando l’efficienza al tiro da tre dei Wildcats, ma poi gli uomini di Wright ritrovano un po’ di verve dalla lunga distanza specialmente con Arcidiacono e Brunson e riescono a chiudere la prima frazione su un +14 dal quale non si volteranno più indietro. Per Nova, scappata nel secondo tempo, 44% da tre al termine con 4 su 6 di Arcidiacono che chiude con 14 punti, mentre 17 punti e 10 rimbalzi per il top scorer Daniel Ochefu. Secondo round in arrivo contro Iowa.
#10 Temple – # 7 Iowa: 70 – 72
Iowa ha bisogno di un overtime in una partita dalle percentuali orrende per approdare al secondo round: Temple tira un poco meglio degli Hawkeys dal campo, ma i ragazzi di McCaffery commettono solo tre palle perse contro le 12 degli Owls e vanno molto di più in lunetta, riuscendo infine a conquistare la vittoria con un layup di Woodbury a 4” dal termine del supplementare. Per una rara volta Iowa ha la panchina più prolifica (13 a 5), mentre il top scorer è il solito Jarrod Uthoff con 23 punti.
#7 Iowa vs. #1 Villanova alle 17:10 di domenica 20 marzo, ore italiane
#13 Hawaii – # 4 California: 77-66
Upset di rilievo, che giunge in una partita fisica, non bellissima per gli occhi, molto fallosa, ma non priva di emozioni. Indubbiamente un ruolo importante per il risultato finale lo hanno svolto aspetti che c’entrano poco col basket giocato, ovvero l’infortunio a Tyrone Wallace a pochi giorni dalla partita e quello occorso proprio prima del fischio d’inizio a Jabari Byrd: già posti davanti ad una sfida non facile come quella contro Hawaii, si può ben dire che i Golden Bears non abbiano avuto la fortuna dalla loro e ne abbiano pagate le conseguenze. Minata da un gran numero di palle perse e dall’incapacità di trovare tiratori affidabili all’infuori di Mathews (autore di 21 punti), California si trova ad inseguire per gran parte del tempo ed infine a perdere contro dei Ranbow Warriors che hanno nel centro Stefan Jankovic il loro giocatore più importante (14 punti e tanta presenza in pitturato), tant’è che l’ultimo parziale di avvicinamento di Cal giunge proprio in sua assenza a causa di problemi di falli, che nella partita però non colpiscono solo lui: proprio l’uscita per raggiunto limite di infrazioni di Jaylen Brown mette infatti la pietra tombale sullo sfortunato torneo della compagine californiana. Hawaii si era già dimostrata ospite scomoda per chiunque al torneo di inizio stagione a Maui dove aveva lottato alla pari con Oklahoma e si è confermata tale imponendosi in pitturato e giocando con la mentalità della squadra favorita sebbene questa sia stata la prima vittoria al Torneo NCAA della sua storia. Per i vincitori, oltre a Jankovic, 19 punti di Quincy Smith e 17 di Roderick Bobbit.
Tutta la gioia di Hawaii dopo la prima, storica, vittoria al Torneo
#12 South Dakota State – #4 Maryland: 74-79
Buona partita a lunghi tratti dei Terrapins che a dispetto del risultato guidano abbastanza serenamente per quasi tutta la partita, ma che confermano sostanzialmente le sensazioni date per tutto l’anno: il talento è straripante, l’attacco sa colpire con percentuali eccelse, ma ci sono troppe palle perse, troppa poca cattiveria e convinzione, tant’è che nonostante uno svantaggio a lungo in doppia cifra South Dakota rimane sempre in partita, mostrando più energia a rimbalzo nonostante il deficit fisico e non facendosi mai schiacciare dagli uomini di Turgeon e anzi tornando fino al -2 nel finale, dove i Terrapins vengono salvati solamente dalla propria precisione ai liberi. Per i Jackrabbits 22 di Deondre Parks; per Maryland molto bene Layman e Nickens che nel secondo tempo segnano anche 17 punti consecutivi nel parziale che dà ai Terrapins il massimo vantaggio; Layman sarà poi fondamentale anche dalla lunetta nel finale chiudendo con 27 punti, ma i ragazzi di Turgeon dovranno dare maggiori conferme contro Hawai’i.
#13 Hawaii vs. #5 Maryland alle 00:10 di lunedì 21 marzo, ore italiane
WEST
#10 VCU – #7 Oregon State: 75-67
Sinceramente difficile chiamare upset la vittoria dei Rams che insieme ad Oregon State ci regalano una partita molto divertente che VCU controlla praticamente per tutta la durata, ma in cui Oregon State riesce comunque a mantenere la competizione a buoni livelli di equilibrio anche grazie ai 19 di Payton II che a tempo perso regala un paio di quelle giocate spettacolari che sono ampiamente nel suo repertorio. Dall’altra parte risponde però la sempre energica difesa di VCU e alla fine si fanno sentire la maggiore fisicità e l’esperienza dei Rams: l’orrendo 4 su 20 al tiro da tre è infatti bilanciato dal 23 su 36 da due e dai 40 rimbalzi a fronte dei soli 28 dei Beavers. Top scorer JeQuan Lewis con 21 punti, ma al solito decisivo Mo Alie-Cox che sbaglia una sola conclusione e mette 19 punti compresi quelli che ricacciano definitivamente indietro Oregon State negli ultimi minuti. VCU ora dovrà affrontare Oklahoma, sfida sulla carta proibitiva, ma in cui in realtà i Rams potrebbero dare seri problemi ai Sooners.
#15 CSU Baskerfield – #2 Oklahoma: 68-82
Sopravvive, è proprio il caso di dirlo, Oklahoma, che per poco, meno di quanto dica il risultato, riesce a non unirsi a Michigan State nella lista delle cadute eccellenti: i Sooners infatti hanno bisogno di un extra effort nel finale da parte di..guess who? Buddy Hield ovviamente, che, dopo una partita “normale” per le sue abitudini, prima evita il -5 CSU con una gran stoppata al tabellone e subito dopo dà il +10 ai suoi con una delle sue classiche triple, il tutto ad un paio di minuti dal termine.
Molto male i Sooners in lunetta, ma si rifanno con un eccellente 11 su 20 da tre che, in contrasto col 5 su 18 di CSU fa molta differenza; tuttavia rimangono alcuni dubbi sui risultati cui possa portare il gioco degli uomini di Kruger a marzo: troppo altalenanti, dipendenti dal tiro e incapaci di giocare a ritmi diversi dal proprio. Per i Roadrunners 16 e 8 rimbalzi per Aly Ahmed, mentre Buddy Hield guida i suoi con 27 punti, ma bene anche Cousins con 16 punti e Woodard che oltre le 15 segnature dà anche un ottimo contributo difensivo.
#10 VCU vs. #2 Oklahoma alle 22:15 di domenica 20 marzo, ore italiane
#16 Holy Cross – #1 Oregon: 52-91
Holy Cross il miracolo l’ha già fatto arrivando al Torneo NCAA e vincendo la propria sfida delle First Four, per il resto una squadra con un record di 15 vinte e 19 perse non può nulla contro Oregon. I Ducks dominano a rimbalzo (48 a 28) e con un Boucher da 20 punti e nove giocatori a referto raggiungono il secondo round in serenità.
#9 Cincinnati – #8 Saint Joseph’s: 76-78
Secondo round in cui Oregon dovrà vedersela, in una partita probabilmente molto divertente, con la Saint Joseph’s di DeAndre Bembry, autore di 20 punti nel solo primo tempo e decisivo anche nel finale del secondo, nonostante i soli tre punti messi a segno, dimostrandosi giocatore in grado di dominare anche contro una delle difese più ostiche della Division I. Cinque punti e altrettanti rimbalzi per l’italiano Pierfrancesco Oliva.
#8 Saint Joseph’s vs. #1 Oregon 2:40 di lunedì 21 marzo, ore italiane
#14 Green Bay – #3 Texas A & M: 65-92
Tutto facile per gli Aggies che vincono la sfida a rimbalzo 45 a 25, tengono Green Bay al 37% dal campo e mandano undici giocatori a segno, guidati da 20 di Daniel House. Ora dovranno vedersela con la vincente di una delle partite del giorno, ovvero Northern Iowa.
#11 Northern Iowa – 6 Texas: 75-72
Stagione dai due volti per entrambe le squadre, in grado tanto di ottime vittorie (per entrambe tra le altre un’affermazione su North Carolina), quanto di orribili sconfitte, ma nel complesso compagini insidiose, Texas con i concetti che Shaka Smart sta cercando di propugnare nella sua prima stagione sulla panchina dei Longhorns e UNI con tutti quegli elementi che in questi ultimi anni l’hanno resa una mid major di grande interesse e una costante candidata per mettere in atto qualche upset più o meno clamoroso. Quello su Texas non è certo un upset imprevedibile, ma di certo spettacolare ed esaltante e soprattutto deciso da quello che ad oggi è il canestro del torneo. UNI parte alla grande toccando anche il +16 dopo 14′ di gioco, ma Texas non molla la presa e risale fino a guadagnare il vantaggio a 13′ dal termine e donandoci così degli ultimi minuti di ottima e competitiva pallacanestro. Dopo un 1 su 2 di Washpun ai liberi (comunque top scorer dei suoi con 17 punti) con 11” sul cronometro Texas pareggia a quota 72 con un floater di Isaiah Taylor (22 punti per lui) a 2.7 dalla sirena e con UNI priva di timeout. Overtime? Nemmeno per idea, Paul Jesperson lancia la classica preghiera ancora nella propria metà di campo e colpisce il tabellone che manda il pallone comodamente dentro la retina. Classico finale piatto da Torneo NCAA.
#11 Northern Iowa vs #3 Texas A & M ore 00:40 di lunedì 21 marzo, ore italiane
EAST
#10 Pittsburgh – #7 Wisconsin: 43-47
Partita entusiasmante e dai ritmi altissimi…a parte gli scherzi, con l’arrivare del Torneo Wisconsin rispolvera un po’ di quella difesa che è stata il suo marchio di fabbrica sotto Bo Ryan e ora sotto Greg Gard e ci regala una partita orrenda dove nessuno tocca il 40% dal campo nemmeno per sbaglio. Alla fine i Badgers riescono ad avere la meglio anche grazie ai 15 di Ethan Happ e alle tre triple (su quattro di squadra) di Vitto Brown, mentre Nigel Hayes continua a tirare orrendamente (3 su 17). Sfida non facile in arrivo al secondo round contro Xavier.
#15 Weber State – #2 Xavier: 53-71
Pochi patemi per Xavier che parte subito forte con un parziale di 21 a 6 e, dopo un riavvicinamento dei Wildcats, risponde chiudendo su un altra nota alta con un 17-6 nei minuti finali che dà il risultato definitivo. 18 punti e 15 rimbalzi dalla panchina per James Farr.
#7 Wisconsin vs #2 Xavier all’ 1:40 di lunedì 21 marzo, ore italiane
#14 Stephen F. Austin – #3 West Virginia: 70-56
Esaltante partita dei Lumberjacks che mettono a segno un upset notevole, non tanto per il loro valore, che si sapeva essere alto, quanto per quello di WVU, che pareva squadra destinata alle Elite 8. SFA ha battuto i Mountaineers sul loro campo, quello della difesa pressing, costringendoli a 22 palle perse e commettendone solo 7 ed allo stesso tempo riuscendo a limitare la fisicità di Devin Williams in attacco, con il centro che nonostante il dominio a rimbalzo (17 quelli catturati) è in grado di mettere a segno solo 12 punti con il primo canestro dal campo a 10′ dal termine. Per i Lumberjacks, detentori della striscia vincente più lunga della nazione e seria candidata alle Sweet Sixteen -almeno-, 33 di Thomas Walkup che mette a segno 19 dei 20 liberi tentati.
#11 Michigan – #6 Notre Dame: 63-70
L’attacco degli Irish funziona alla perfezione, V.J. Beachem mette a segno 18 punti con 7 su 7 al tiro e la squadra conclude col 58% dal campo e il 53% da tre; le molte palle perse mettono comunque a rischio Notre Dame che però riesce a chiudere in difesa quando serve ed impedisce ai Wolverines l’aggancio agli ultimi secondi che già tante gioie aveva dato loro nell’ultimo torneo della Big Ten, vedasi contro Indiana.
Ora per gli Irish arriva la difesa asfissiante di Stephen F. Austin: i ragazzi di Brey hanno dimostrato di saper segnare, ma sedici palle perse contro Michigan sono foriere di seri problemi contro i Lumberjacks
#14 Stephen F. Austin vs #6 Notre Dame alle 19:40 di domenica 20 marzo, ore italiane