Dopo lo scontro di sabato, alcune riflessioni su due delle top squadre NBA di quest’anno: Golden State e San Antonio. I Warriors che stanno dominando la stagione e campioni del mondo in carica, possono essere considerati una sorta di evoluzione degli Spurs degli ultimi paio d’anni, se pur con molte modifiche chiaramente. Tante le armi di queste due squadre, tra quelle in comune però figurano sicuramente il gioco pensato per l’allargamento del campo e il movimento rapido e continuo del pallone.
Nonostante molte squadre quest’anno abbiano tentano senza troppo successo di affrontare i Warriors battendosi con le loro stesse armi tra cui la corsa e il tiro da tre, i San Antonio Spurs hanno cercato di opporre uno stile di gioco più lento e fisico, frutto anche dell’innesto del talentuoso LaMarcus Aldridge l’estate scorsa. Con Bogut out, i Warriors hanno dovuto mandare in post Green, mentre San Antonio schierava Aldridge e Diaw regolarmente in post basso, sfruttando le mani delicate del duo e la predominanza fisica.
Per chi si aspettava una partita spumeggiante è stata una brutta sorpresa, mentre chi si aspettava un antipasto di playoffs ha sicuramente trovato pane per i suoi denti. 87 a 79 la vittoria Spurs, che hanno umiliato i Warriors a rimbalzo, trasformando 15 rimbalzi offensivi in 24 “second chance points”. Ci saranno altri 2 scontri tra le due squadre e tante mosse da studiare per Pop e Kerr in futuro, specialmente se i due si ritroveranno tra non molto alla finale di conference. Non rimane che godersi lo spettacolo di queste due bellissime squadre e aspettare che il campo riveli ulteriori verdetti.
di Marco Malvezzi