Carmelo Anthony ha dichiarato di aver provato un momento di “shock” quando ha sentito qualcuno aggrapparsi a lui, a 51 secondi dal termine della partita di ieri sera. Allo Smoothie King Center di New Orleans andava in scena la partita fra i Pelicans e i New York Knicks.
Nel momento di tensione finale della partita (Knicks sotto di 7 con rimessa a favore), nonostante il bambino arrivasse da davanti, Anthony si è reso conto di chi fosse solamente un istante più tardi. La reazione è stata di una semplice carezza sulla testa.
«Era una ragazzino. Ero shockato. Davvero, non ho capito chi fosse fino a che non ho guardato in giù e ho visto che era un ragazzino.»
Il bambino, durante un momento di pausa della partita, in qualche modo è riuscito a entrare nel rettangolo di gioco, fino ad abbracciare quello che probabilmente è il suo idolo. Dopo la carezza di Carmelo, è stato accompagnato fuori dal campo dall’arbitro Kevin Cutler. Le telecamere hanno indugiato sul fanciullo, fino a mostrarci l’inevitabile scapellotto della madre (o comunque la donna che lo accompagnava).
Russ Bourgeois, responsabile della sicurezza dell’arena, non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito all’accaduto. Non è chiaro se ci siano stati provvedimenti.
«Penso che lo abbiano lasciato andare, visto che era un ragazzino,» ha aggiunto Anthony.
A New York, a causa della legge “Calvin Klein“, chiunque entri in campo durante una partita è soggetto ad arresto e multa. La legge prende il nome dal famoso stilista, che nel 2003 entrò in campo al Madison Square Garden per tentare di parlare con Latrell Sprewell.