Dopo la recente defezione di Chris Paul, che ha deciso di non partecipare alla spedizione della propria nazionale, Team USA registra una importante conferma: quella di Carmelo Anthony.
La star dei New York Knicks ha infatti deciso di rinnovare la propria fedeltà alla nazionale, ribadendo il suo desiderio di essere parte del roster della squadra che andrà a difendere i colori della bandiera a stelle e strisce in quel di Rio 2016. Tra le motivazioni che spingono Anthony in direzione dell’impegno olimpico c’è anche quella fame di vittorie che i Knicks non riescono a colmare:
“Dal punto di vista del morale, come giocatore, se sei passato attraverso ciò cui sono passato attraverso io nell’ultimo paio d’anni, vuoi sentire cosa si prova quando si vince. Vuoi quel successo. Per questo le Olimpiadi per me arrivano con il perfetto tempismo, specialmente alla fine di questa stagione e dopo gli infortuni. E mentalmente sarebbe positivo per me andare lì e provare come ci si sente ancora una volta.“
Un desiderio quasi viscerale quello di Anthony, di salire di nuovo sul primo gradino del podio vestendo l’oro olimpico, di provare ancora la sensazione della vittoria che, da quando è arrivato a New York nel 2011 sembra mancargli terribilmente (152-226 il record complessivo messo insieme in regular season dalla franchigia della Grande Mela da quando Melo è tornato alla base).
Sulla decisione di Anthony non sembrano minimamente incidere la sicura assenza di Paul (che di Melo è grande amico), né il perdurare dei dubbi sulla partecipazione di un altro grande amico come LeBron James (che ha recentemente dichiarato che vorrebbe giocare almeno una stagione in un “super-team” con Anthony, Paul e Wade): Melo è determinato a partecipare e vincere le Olimpiadi, non fosse altro per il gusto di portarsi a casa un altro oro:
“[l’assenza di Paul] non ha nulla a che fare in alcun modo con la mia decisione.“
Nel caso Anthony venisse inserito nella squadra che andrà a Rio sarebbe la sua quarta Olimpiade con Team USA (che vanta attualmente lo spaventoso record di 130-5 nella storia della competizione olimpica), dopo la “fallimentare” medaglia di bronzo del 2004, e i due ori del 2008 e del 2012.