Daryl Morey è un dirigente certamente controverso e inusuale, legato in modo quasi maniacale alle statistiche avanzate che talvolta lo spingono a scelte quasi incomprensibili, ma non si può proprio dire che non sappia vedere il bicchiere mezzo pieno e che non sia un inguaribile ottimista. L’impressione pare essere supportata dalle ultime dichiarazioni del GM e artefice degli attuali Rockets, che dopo alcune buone stagioni sul tandem Howard-Harden, con tanto di finale di conference solamente un anno fa, in quest’annata hanno palesato evidenti lacune, soprattutto nella propria metà campo. Limiti e difetti che hanno portato Houston, considerata tra le possibili outsider più accreditate della vigilia, a una stagione piuttosto fallimentare rispetto alle attese, con un record attuale di 37-39 e una rincorsa ai playoff ancora in corso.
Eppure il GM della franchigia, pur facendo mea culpa, pare avere ancora grande fiducia sulle possibilità di questo roster, soprattutto nella post season:
E’ stato un anno difficile, non solo per me e Mr. Alexander (il proprietario dei Rockets, ndr), anche per gli allenatori, i giocatori, i tifosi, tutto è stato peggiore quest’anno e penso che la responsabilità cada su tutti, e su di me per primo. Volevamo fare un ulteriore salto di qualità, ciò non è avvenuto e abbiamo anzi fatto un passo indietro rispetto alla cima.
Ma nonostante questa brutta stagione e i risultati altalenanti, abbiamo comunque mantenuto un gruppo coeso soprattutto in questo finale di stagione. Ci sentiamo in grado di fare strada nei playoff e di avere un impatto importante.
Nonostante i risultati appunto non del tutto edificanti, che potrebbero far sì che Houston chiuda con un record negativo per la prima volta dal 2006 e che, anche in caso di playoff, metterebbero i Rockets subito di fronte a Golden State o San Antonio, Morey resta dunque convinto che la franchigia texana possa essere comunque una mina vagante, stante il talento innegabile a roster e il “gruppo coeso” di cui ha parlato. Vedremo se la fiducia del GM sarà ben riposta, anche se prima Houston dovrà riuscire ad assicurarsi effettivamente la post season, visto che al momento è nona a Ovest e sarebbe fuori, seppur a soltanto mezza gara di distanza da Jazz e Mavericks.