Preview Playoff NBA 2016: Preview Toronto (2) – Indiana (7)

QUINTETTI

Raptors: PG Kyle Lowry SG Norman Powell (DeMar DeRozan) SF DeMar DeRozan (DeMarre Carroll) PF Luis Scola C Jonas Valanciunas;  Allenatore: Dwane Casey

Pacers: PG George Hill SG Monta Ellis SF Paul George PF Lavoy Allen C Ian Mahinmi; Allenatore: Frank Vogel

COME ARRIVANO AI PLAYOFF

Toronto è reduce da una regular season storica (56-26 e record di franchigia). I Raptors migliorano il bilancio di fine stagione da cinque anni consecutivi (da quando è iniziata la positiva gestione Casey; numero uno per bilancio vittorie/sconfitte nella storia di Toronto); sono però usciti al primo turno nelle ultime due esibizioni ai playoff. Drammatico, in particolare, lo sweep subito dai Washington Wizards nei quarti dell’Eastern Conference della scorsa stagione. Toronto è una squadra in ascesa, ma che deve ancora dimostrare di essere entrata a far parte dell’elite NBA. La sfida con gli ostici Pacers è perfetta per testare le aspettative dei Raptors. Indiana, che ha rifondato dopo la deludente stagione scorsa, si è fatta forza dei suoi asset storici: difesa di squadra (terzi per defensive efficiency) e un Paul George tornato subito a livelli extralusso. PG13, reduce da un terrificante infortunio, si è confermato top-10 NBA e giocatore franchigia: sulle sue spalle graveranno buona parte delle responsabilità offensive dei Pacers. In difesa coach Vogel si avvale invece di due dei migliori interpreti NBA sull’asse play-pivot: il solido George Hill e l’insospettabile Ian Mahinmi, protagonista di un provvidenziale career year. Sia Raptors che Pacers giocano una pallacanestro per certi versi anacronistica: Toronto preferisce attaccare a difesa schierata (penultima per pace nella Lega con 95.3) e scommette forte sul duo di star Lowry-DeRozan – entrambi entrati prepotentemente nel lotto dei top-5 NBA nei rispettivi ruoli – che hanno assoluta libertà di puntare il ferro e di costruirsi il tiro dal palleggio; Indiana gioca a ritmi più sostenuti, ma ha presto abbandonato l’idea di schierare Paul George da numero 4, per tornare a un quintetto old-school con due lunghi tradizionali (Lavoy Allen e Mahinmi). I Raptors partono coi favori del pronostico, ma i Pacers hanno le armi – fisicità, rotazione lunghi, Paul George – per portare la serie in un territorio meno tecnico e più emotivo che li vedrebbe avvantaggiati.

Il mostro a due teste dei Raptors: Lowry-DeRozan (AP Photo/Aaron Gash)

LA SFIDA: Kyle Lowry vs Paul George

DeMar DeRozan ha disputato una stagione memorabile, ma il vero leader dei Raptors è Kyle Lowry, playmaker 30enne che ha chiuso la regular season con 21.2 punti, 4.7 rimbalzi, 6.4 assist, 2.1 rubate e il 39% da tre. Lowry si è inventato un gioco alla “Steph Curry dell’Est” fatto di tantissime conclusioni dalla distanza (7.1 a partita) e della capacità di gestire i flussi della partita da assoluto generale in campo. I Pacers rischiano di avere la coperta difensiva corta: lo specialista George Hill dovrebbe prendere in single coverage proprio Lowry; DeRozan toccherebbe a Monta Ellis, che però potrebbe subirne stazza e atletismo. Sulle piste di DeMar andrebbe allora dirottato Paul George (chiave tattica della serie sia in attacco che in difesa). L’ala piccola dei Pacers, stante il declino di Ellis e la mancanza di scorer secondari davvero affidabili, è il pericolo pubblico numero uno per la difesa Raptors. George è uno dei rari giocatori in grado di fare sostanzialmente tutto in attacco (23.1 punti, 7.0 rimbalzi, 4.1 assist e il 37% da tre in regular season), anche se manca della costanza di rendimento dei vari LeBron James, Kevin Durant e Kawhi Leonard. I Raptors avrebbero il difensore perfetto per prenderlo in marcatura singola: DeMarre Carroll. L’ex Hawks è però reduce da una stagione particolarmente travagliata, con sole 26 partite disputate e una confidenza ancora tutta da testare con i compagni. Se George dovesse riuscire a sfruttare il vantaggio atletico con Carroll – e tecnico-fisico con il suo sostituto Norman Powell – i Raptors potrebbero essere costretti a snaturarsi sotto canestro (per esempio dando più minuti all’energico centro di riserva Bismack Biyombo). Toronto, in ogni caso, ha dalla sua il mostro a due teste DeRozan-Lowry, più i validissimi inside scorers Valanciunas e Scola e le razzenti riserve Cory Joseph e Terrence Ross; i Pacers, dovessero incappare in una serata no di George, si troverebbero con i soli Ellis e Myles Turner (rookie sorpresa della stagione) in grado di mettere punti a referto con continuità.

Paul George contro Lowry, DeRozan e Carroll (credits to zimbio.com)

FATTORI X: DeMarre Carroll (Raptors), Myles Turner (Pacers)

Carroll, come detto, ha giocato pochissimo in stagione. Dopo una partenza discreta, problemi al ginocchio destro lo hanno costretto a operarsi e a rientrare solo nel finale di regular season. L’ala piccola 30enne dà ai Raptors una valida alternativa in attacco; ma Carroll è, soprattutto, un lavoratore difensivo indefesso e di stazza (2.03 m per 100 kg) in grado di marcare anche i 4 avversari. Resta da testare la sua autonomia: coach Casey dovrebbe farlo partire dalla panchina con precise limitazioni nel minutaggio; Carroll, però, ha detto di voler giocare il più possibile, stante la formula “do or die” dei playoff. I Raptors avranno già le mani piene con i Pacers, ma se si dovesse concretizzare la Finale di Conference che molti si aspettano con i Cavs, il recupero di Carroll diventerebbe fondamentale (ora Paul George, poi LeBron, in mezzo uno tra Nicolas Batum e Joe Johnson; li marcherebbe tutti lui). Dall’altra parte, i Pacers si sono trovati tra le mani una delle perle inaspettate di questa regular season: il giovanissimo (20 anni appena compiuti) rookie Myles Turner. Il prodotto di Texas University ha chiuso la prima campagna tra i pro con cifre di alto livello: 22.8 minuti, 10.3 punti, 5.5 rimbalzi, 1.4 stoppate e il 50% dal campo. Come tante matricole, però, Turner si è trovato a fare i conti con il famigerato “rookie wall”. Dopo la vittoria del premio come miglior rookie del mese di febbraio per la Eastern Conference, Turner ha perso prima ritmo e fiducia e poi il posto appena guadagnato nello starting five. Coach Vogel è corso ai ripari, per impedire al ragazzo di intestardirsi e di diventare controproducente per l’attacco Pacers. Il talento offensivo di Turner è tutto da vedere, il potenziale è da star. Al momento, tuttavia, il suo ruolo ideale è proprio quello di “microonde da post alto” dalla panchina: le sue carenze difensive, soprattutto nell’ottica di un utilizzo prolungato da playoff, rischierebbero di mandare fuori fase l’oculatissimo sistema-Pacers. Turner, gestito nel modo giusto, può però diventare lo scorer secondario di cui Indiana ha disperato bisogno per mettere in apprensione la difesa dei Raptors. I lunghi di Toronto mancano della stazza (Patterson e Biyombo) o dell’esplosività (Scola e Valanciunas) per stare con lui. Turner potrebbe essere, nomen omen, colui che “gira” un paio di partite e la serie.

Myles Turner (credits to oregonlive.com)

VINCONO I RAPTORS SE: Lowry e DeRozan giocano come in regular season; i lunghi non vanno sotto con i più dinamici pariruolo Pacers; Carroll torna a buoni livelli e si integra subito con i compagni; i panchinari (Joseph, Ross, Johnson) dimostrano di essere affidabili anche in un contesto-playoff

VINCONO I PACERS SE: Riescono a mettere la museruola a una star di Toronto (o a entrambe); George è il miglior giocatore della serie; i role players (Hill, Mahinmi, Miles) fanno il loro; Turner è quello del rookie of the month e non quello del rookie wall; la serie si gioca più sul dinamismo e sul fisico che sulla tecnica

PRONOSTICO: Raptors in 6

Share
Pubblicato da
Elia Pasini

Recent Posts

Bronny James pronto a brillare alla G-League Winter Showcase

Il figlio di LeBron pronto a dimostrare di poter eccellere nella lega di sviluppo

fa 17 ore

NBA, Dennis Schroder si presenta ai Golden State Warriors: “Felice di essere qui”

Il tedesco pronto a rappresentare una soluzione alternativa a Stephen Curry

fa 17 ore

NBA, Kevin Durant critica aspramente le modifiche al format dell’All-Star Game

Le parole della stella di Phoenix sono chiare

fa 18 ore

NBA, Adam Silver riflette sull’uso crescente del tiro da tre punti

Il commissioner vorrebbe correre ai ripari dopo l'utilizzo frequente delle triple

fa 18 ore

NBA Cup 2024, Damian Lillard festeggia il suo primo titolo: “Vincere di squadra è fantastico”

Il play può festeggiare il primo titolo NBA Cup, in attesa di provare a conquistare…

fa 19 ore

I Milwaukee Bucks vincono la NBA Cup 2024 piegando gli Oklahoma City Thunder

I Bucks festeggiano la prima NBA Cup della storia

fa 19 ore