I Celtics hanno vinto otto partite in più (48-34) della passata stagione continuando il loro processo di crescita avendo trovato un core solido e affidabile, seppur privo di “stelle” predominanti, che segue perfettamente i dettami di Stevens.

Anche gli Hawks di coach Budenholzer sono l’antipodo della Hero Ball e possono essere considerati la versione “operaia” della Eastern Conference dei Golden State Warriors (Steph permettendo). Ma Atlanta non è riuscita a ripetere la straordinaria stagione passata chiudendo con ben dodici vittorie in meno (anche loro 48-34) rispetto alle storiche 60 di anno fa.

Il vuoto lasciato da DeMarre Carroll è un problema. doccezion fatta per Bazemore ne Sefolosha, ne Hardway Jr. ne Schröder hanno convinto a pieno, faticando a rimpiazzare le straordinarie doti di 3&D dell’attuale ala dei Toronto Raptors. In più le ricorrenti voci di mercato che hanno riguardato quasi tutti, compreso Al Horford – che molti vorrebbero tra i principali obbiettivi proprio di Boston nella prossima free agency – non hanno sicuramente aiutato.

I Celtics invece hanno trovato una solidità adamantina che gli ha impedito di distrarsi nonostante un piatto mercato estivo (David Lee su tutti), i rumors di mercato (specialmente futuri) o la progressiva crescita di attenzione nei confronti di Stevens, per molti uno dei candidati per il premio di Coach Of the Year.

 

Credit to https://www.bostonglobe.com

 

Attacco & Difesa

Stevens che ha dichiarato recentemente di aver “rubato” molto più da Budenholzer che da altri allenatori. Come Atlanta infatti i Celtics giocano una pallacanestro ad un ritmo molto alto (rispettivamente ottava e terza per PACE) predicata sui concetti di spacing e timing che generano un’altissima percentuale di assist realizzati (seconda Atlanta, quinti gli altri), abbondantemente sopra il 60%.

Infine sia Stevens che Budenholzer sono ritenuti nell’élite della Lega per quanto riguarda gli ATO (After Time-Out) e vantano play-books offensivi estremamente vari (qui quello dei C’s, per esempio).

L’attacco degli Hawks, in una rivisitazione della Motion di chiaro stampo Spurs e la capacità di aprire il campo con i lunghi à-la-Warriors, vede in Kyle Korver un elemento fondamentale. Il trentacinquenne californiano, nonostante stia attraversando una stagione “umana” rispetto ad un anno fa, rimane fondamentale per l’attacco di Atlanta grazie alla sua eccelsa qualità nel portare i blocchi e convogliare su di lui le attenzioni della difesa.

Ma la forza della squadra di Budenholzer è nella difesa con un DefRtg di 98.6, secondo solo agli Spurs. Transizione difensiva – anche qui si vedono gli anni da assistente sull’Alamo – e difesa del pick-and-roll sono le armi migliori, grazie anche alla presenza di due lunghi mobili e atletici come Millsap e Horford. Ma tutto il roster degli Hawks è composto da giocatori elastici e forti difensivamente che permette loro di cambiare pochissimo sui blocchi evitando accoppiamenti sfavorevoli; riuscendo a raddoppiare con efficacia e aiutare come nessuno.

 

Credit to http://www.nba.com/hawks/mike-budenholzer-and-staff-coach-eastern-conference-all-star-team

 

Anche i Celtics hanno tra i punti di forza la difesa (quarta per DefRtg con 100.9 punti subiti su 100 possessi). La presenza di esterni come Crowder, Smart e Bradley (difensore sottovalutato) permette a Stevens di mantenere un’alta fisicità sul perimetro. Inoltre, come visto nella storica vittoria in casa dei Warriors, tutti e cinque gli elementi si muovono in sincrono, chiudendo l’aria (!!) ma riuscendo a recuperare come pochi altri sul tiro da 3 (quarti per Opp3P% nella Lega).

 

Chiave tattica

In regular season si sono affrontate quattro volte con un dominio abbastanza netto da parte degli Hawks (3-1). Il doppio pick-and-roll giocato con i lunghi crea problemi enormi alla difesa dei C’s, specialmente da quando Horford ha migliorato notevolmente il tiro da 3.

D’altro canto i ragazzi di Stevens tenteranno di soffocare i vari Teague e Schröder cercando di levargli la palla dalle mani e confidando nelle grandi doti sui close-out di cui sopra. Importante sarà anche Isaiah Thomas nel suo continuo attaccare le difese avversarie, caricandole di falli e costruendo pick-and-pop con spazio in quasi ogni zona del campo. Crowder infine dovrà limitare Millsap se Stevens decidesse di abbassare il quintetto.

 

Credit to https://soaringdownsouth.com

 

X factor

Nonostante il già elogiato Korver o il talento di Horford o Teague il game-changer per Atlanta potrebbe essere appunto Millsap, giocatore solido su due lati del campo, efficace in post-up (altra arma tattica dell’attacco di Budenholzer) come in post basso o aprendosi per tirare dall’arco. Difensivamente è in grado di tenere, o quanto meno contenere, quasi chiunque e grazie a intelligenza cestistica e senso della posizione è abile nel coprire linee di passaggio e recuperare palloni.

Per il Celtics conteranno molto gli sforzi offensivi di Thomas e difensivi di Crowder, come detto in precedenza, ma l’arma di Stevens potrebbe nascondersi in Olynyk. Se il centro canadese dovesse segnare con continuità i tiri che Thomas gli costruisce dal gomito potrebbe costringere gli Hawks a scelte difensive non semplici.

 

Credit to http://boston.cbslocal.com

 

Pronostico

Atlanta 4-2

 

Niccolo’ Scarpelli

 

BOST vs ATL

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Pubblicato da
Simone Ipprio

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