Draymond Green è il protagonista in negativo dei Golden State Warriors sconfitti in gara 3 del primo turno dei Playoffs contro gli Houston Rockets 97-96 al Toyota Center. L’istantanea della partita dei campioni in carica è la faccia del numero 23 dopo la palla persa in uscita dal timeout in seguito al canestro rivelatosi poi decisivo messo a segno da James Harden a 2.7 secondi dal termine.
Green è apparso sottotono durante tutto il corso del match ed è stato lui stesso a sottolinearlo in conferenza stampa, quasi ad assumersi la responsabilità del k.o.. Ecco le sue parole nel postpartita.
Tutto è partito da me: non posso permettermi di perdere 7 palloni nel corso della partita, sono troppi per una partita di Playoffs. Sono stato pessimo per tutto il corso del match: non sono riuscito a mettere a disposizione della squadra la mia solita dose di energia e di intensità. Tutto questo mi ha portato poi a perdere palloni e a sbagliare tiri, l’effetto è stato perdere la partita: mi sento male, sono davvero dispiaciuto per non essere stato in grado di aiutare la squadra.
Nei 37 minuti di impiego Green ha messo insieme 9 punti con 3-9 dal campo, 0-2 da 3 punti e 3-6 ai liberi, con 7 rimbalzi, 7 assist, 7 palle perse come già anticipato e -7 di plus/minus. Una prestazione non da Draymond Green, non da quel giocatore che tanto abbiamo imparato ad apprezzare per le sue doti totali di grande difensore in una metà campo e di intelligenza nelle letture in attacco.
Sarebbe tuttavia troppo semplicistico ridurre la sconfitta dei Warriors alla brutta prova di Green e all’assenza di Stephen Curry: i campioni in carica sono partiti male nel primo quarto accumulando un gap di 13 punti dopo 12 minuti di gioco, gap che ha costretto Golden State a inseguire sempre nel punteggio e dare fondo a energie extra per rientrare. In vista di gara 4 coach Steve Kerr dovrà raccomandare maggior attenzione nella lotta a rimbalzo, stravinta dai Rockets, sperando di ritrovare uno Steph in forma e un miglior Draymond.