Daryl Morey gongola dopo il successo in gara 3 dei suoi Houston Rockets ai danni dei Golden State Warriors e lo dimostra su Twitter dove il general manager dei texani commenta a suo modo alcuni episodi accaduti nel terzo episodio della serie tra i campioni in carica e i biancorossi.
Il primo tweet di Morey è in riferimento alle immagini televisive andate in onda dopo il canestro decisivo di James Harden a 2.7 secondi dalla fine. Il regista stacca sulla panchina dei Rockets che, anziché esplodere di gioia esultando per il sorpasso, rimane quasi inerme e impassibile alla giocata del Barba. In primo piano ci sono giocatori importanti anche in spogliatoio come Dwight Howard e Corey Brewer che non muovono nemmeno un muscolo, suscitando così i commenti delle malelingue riguardo a crepe nel locker room di Houston.
Queste le parole: “Grande vittoria dei ragazzi per mantenere la serie aperta, invece alla gente interessa soltanto la reazione composta di una squadra che sa che c’è ancora un’azione da giocare contro grandi esecutori? Ok”. Come a voler dire: al posto di lodare il successo nella partita e la freddezza dei ragazzi che non si lasciano andare alle emozioni del momento, si va a cercare il modo di far polemica.
Il secondo post su Twitter è rivolto ad alcuni contatti fisici al di sopra del consentito secondo i gusti di Morey, che scrive in maniera sarcastica: “Avrebbe dovuto vincere Golden State perché lo schienamento vale 2 punti”. Il riferimento ironico è all’ultimo possesso del match, con la rimessa in campo a favore dei Rockets: a palla lontana Michael Beasley cerca di smarcarsi per dare una linea di passaggio ai compagni ma si allaccia con Draymond Green che lo scaraventa a terra mentre il cronometro va a 0 senza essere sanzionato dalla terna arbitrale.
Qualche ora dopo queste uscite sui social, Morey ha corretto un po’ il tiro affermando che i suoi tweet – soprattutto l’ultimo – non erano una critica nei confronti degli arbitri ma soltanto delle impressioni da tifoso dopo una gara molto combattuta e tirata. Il GM di Houston sa che la NBA non perdona questo tipo di dichiarazioni – vedi multa a Stan Van Gundy – che potrebbero essere oggetto nei prossimi giorni di inchiesta e possibile sanzione pecuniaria se ritenute dannose dall’Olympic Tower.