San Antonio chiude in una settimana la serie, vincendo anche l’ultimo match per 116 a 95.
Gli Spurs partono con le marce basse, in pieno controllo della partita. A segnare i canestri nei primi 12 minuti ci pensa soprattutto Parker, e il 25-19 alla prima sirena sembra il preludio per un lento e costante anestetico allungo.
“A Lance Stephenson non piace questo elemento”, verrebbe da dire se si potesse commentare la gara attraverso una pagina Facebook. Con 12 punti (e 10 tiri) nel solo secondo quarto, riporta i suoi avanti a 6 minuti dall’intervallo lungo.
Nel mezzo, anche un’interruzione di qualche minuto dovuta ad un calo di tensione che ha fatto spegnere le luci del Fedex Forum. Nonostante le strigliate nella penombra di coach Popovich, gli Spurs sembrano meno convinti e Memphis non vuol saperne di mollare, tanto da portarsi sul 34-31, raggiungendo il massimo vantaggio nella serie.
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Dopo il lungo timeout Spurs, l’azione manifesto della gara e della serie. Kawhi Leonard si mette a lavoro e segna da tre punti riportando i suoi a contatto. 12 punti negli ultimi 5 minuti e San Antonio che riprende il controllo della gara, chiudendo sul 47-45 all’intervallo lungo.
Tornati in campo, si rimette a lavoro Tony Parker, anche se gli Spurs non riescono ad incidere come vorrebbero in attacco e Memphis, anche faticando resta a contatto (grazie ad un volitivo Randolph), non lasciando scappare definitivamente i texani.
Al primo timeout San Antonio guida per 62-53. 5 punti di Duncan a portare i nero argento anche sul +16, poi il numero 50 a scuotere i Grizzlies con un paio di canestri di Randolph da Randolph. Ma gli Spurs alzano il ritmo, trovano il canestro con discreta facilità e gli uomini decimati di coach Joerger non riescono a limitare l’ondata.
84 a 66 all’ultimo intervallo in favore degli ospiti, in pieno controllo della sfida e della serie.
Il quarto quarto è una passerella, in cui i Grizzlies non riescono mai a farsi realmente sotto, chiudendo qui una stagione sfortunata.