A Charlotte i padroni di casa vogliono confermare i progressi visti in gara 3 e impattare la serie contro gli Heat. Dall’altra parte gli uomini di Spoelstra vengono da una pessima serata al tiro che ha contribuito sensibilmente alla debacle di due giorni fa.
MIA: Deng-Johnson-Whiteside-Wade-Dragic
CHA: Williams-Kaminsky-Jefferson-Lee-Walker
In campo ci vanno due squadre impostate sulla difesa e sulla corsa, fattore che inizialmente sembra premiare Miami in grado di concretizzare maggiormente il gioco in transizione con un paio di triple firmate Deng e Dragic. Dall’altra parte la sfida più appetitosa è tra “Big Al” e Whiteside, il quale si dimostra subito all’altezza del compito difendendo egregiamente in post e piazzando anche una stoppata notevole sul ben più esperto avversario. Gli Hornets sono confusi e la tripla di Joe Johnson costringe Steve Clifford al time-out con il punteggio sul 13-4. Arriva il momento di Lin che in attacco si conferma un ottima alternativa ma difensivamente per Dragic è festa grande; un paio di penetrazioni dello sloveno tengono a debita distanza gli Hornets. I tiratori in maglia bianca non ne azzeccano una e la soluzione rimane sempre e solo Jefferson. In post il giovane Whiteside ha ancora parecchio da imparare e professor Al comincia a sviscerare il suo folto repertorio fatto di finte, semi-ganci e virate. 7 punti Jefferson 4 il resto della squadra. Dragic se la canta e se la suona, smazzando assist e creando scompiglio, tuttavia la difesa sul pallone è un problema anche per Miami. Walker e Lin vanno al ferro con estrema facilità ed entrambi portano a casa anche il libero supplementare. Deng in penetrazione chiude il primo quarto sul 26-19 Miami.
Nel secondo quarto cominciano a sfaldarsi le certezze degli Heat, Stoudermaire e Deng guidano la barca ma i giovani non sembrano essere sulla stessa lunghezza d’onda. Gli Hornets si riavvicinano pericolosamente ma la foga di recuperare attanaglia la truppa di coach Clifford. Qualche soluzione forzata e qualche lettura difensiva sbagliata permette agli Heat di mantenere sempre un vantaggio tra gli 8 e i 10 punti. Un Wade non in serata butta via un paio di palloni e Lin sembra essere tornato quello di New York, un eccelso giocatore di pick and roll che manda un paio di volte Zeller al facile lay-up. La penetrazione di Lee in contropiede riporta Charlotte a -3 e coach Spoelstra decide che ne ha viste abbastanza. In uscita dal time-out la musica non cambia, la tripla di Courtney Lee vuol dire pari a 32 e i liberi di Walker il primo vantaggio Hornets. La difesa di Clifford si adatta splendidamente agli avversari, sfidando gli imprecisi tiratori in maglia Heat anche con la zona. Lin e Walker si trovano a meraviglia e continuano a creare scompiglio nel pitturato, soltanto una tripla di Johnson prova a suonare la sveglia ma l’ennesima penetrazione di Walker chiude un parziale di 20-3 per la franchigia di Michael Jordan. Troppe le palle perse per Miami (8) e totalmente assente dalla gara Dwayne Wade, Lee e Walker chiudono il primo tempo con gli Hornets avanti 48-39.
Il terzo quarto ricalca la falsa riga del secondo con Charlotte pronta ad approfittare dei numerosi errori degli Heat in fase di costruzione e al tiro. Prima Walker da 3 poi Jefferson con il lay-up regalano il +18 ai tifosi di casa e costringono Spoelstra al time-out. Non è nel DNA degli Heat mollare, prima Dragic suona la scossa con la tripla poi Johnson al ferro e Deng da 3 accorciano a -9. La partita cambia totalmente quando finalmente Wade decide di ingranare le marce alte; un paio di giocate di livello del numero 2 e la tripla di Johnson gasano smodatamente la panchina di Miami e mandano in depressione quella di Charlotte, costretta a vedere anche il lay-up di Whiteside che chiude il parziale di 17-1. Il treno sembra destinato a deragliare ma ancora una volta ci pensa Kemba Walker a tenerlo sulle rotaie prima che Cody Zeller si riveli protagonista inaspettato. Prima costringe Whiteside a spendere il quarto fallo (con 4:20 da giocare nel terzo quarto) e poi si beve Stoudemire facendo respirare gli Hornets. Miami paga la serataccia al tiro di Winslow, allo stesso tempo Richardson si vede infilare da Lin per l’and one che vale il 69-61 con il quale inizia il quarto periodo.
Winslow si sblocca da oltre l’arco ma Lin gioca in una dimensione tutta sua che gli permette di scherzare qualsiasi marcatore gli si palesi davanti. Canestro e fallo contro Dragic seguito da tripla surreale praticamente da fermo. Entrambe le squadre sono visibilmente sulle gambe e la panchina di Miami è decisamente più aggressiva con Winslow a suonare la carica e Green a sparare la tripla che vale il -1. Ogni volta che gli Heat si riavvicinano la palla va sempre nelle sue mani: Kemba Walker ha il pieno controllo della partita, dalla lunetta è glaciale e quando si alza da tre non lascia scampo. Joe Johnson tiene a galla i suoi per il rush finale ma dopo l’ennesima giocata di Walker anche MJ si deve alzare ed applaudire ad una serata pazzesca per il #15. In una serata del genere però Wade non può e non deve mancare, piazza un paio di canestri alla sua maniera e fornisce l’assist per Whiteside che non realizza ma fa 1/2 dalla lunetta e Miami è sotto di due lunghezze. A questo punto è Courtney Lee a diventare l’eroe dell’ultimo minuto: cattura due rimbalzi di vitale importanza il secondo dei quale gli vale anche il viaggio in lunetta che fissa il punteggio sul 89-85 in favore di Charlotte. Serie dunque rimessa in parità e contesa che torna in Florida in perfetto equilibrio, grazie alla strepitosa partita di Walker e alle sbavature offensive di Miami.