Dopo l’incredibile rimonta di Gara-5, i Raptors sbarcano nuovamente ad Indianapolis alla ricerca di quel successo che consentirebbe loro di chiudere i giochi, ma bisognerà fare i conti con quei Pacers che, a corrente alternata, hanno dimostrato di poter dare del filo da torcere ai favoriti (sulla carta) dinosauri canadesi. Il merito di cotanto equilibrio è senza dubbio dell’idolo di casa Paul George, che spera vivamente di aver dato la scossa decisiva ai compagni di squadra dopo il disperato appello lanciato in settimana: staremo a vedere se i suoi fidati scudieri ripagheranno la sua fiducia o se la caccia all’anello del celestiale prodotto di Fresno State verrà ulteriormente posticipata.
Grande inizio di Ian Mahinmi, che mette a segno un gancio raffinatissimo per poi stoppare un ostinato Valanciunas. I suoi sforzi però vengono presto resi vani da una schiacciata spaventosa del solito DeRozan e da una palla persa che, unita ad un layup di Kyle Lowry, portano ad un parziale di 8-2 e all’inevitabile timeout. Le triple di Carroll e Patterson sembrano far credere che la tanto agognata reazione non sia esattamente dietro l’angolo, ma con un George fin ora a riposo ci pensa Mahinmi a riaccendere il pubblico con una grande schiacciata. Tuttavia, i Raptors non smettono di segnare e coach Vogel chiama nuovamente i suoi a rapporto sul 18-6 per gli ospiti. Ellis sbaglia una tripla con una prateria di spazio e Valanciunas lo punisce con un tap-in; stavolta tocca a Solomon Hill mettere a bersaglio la tripla che porta i suoi a -9, prima che Biyombo faccia la voce grossa nell’are a nemica. I padroni di casa si rifanno sotto con l’ormai solito Mahinmi e la mano calda di Solomon Hill, prima che entrambe le squadre inizino a battibeccare col ferro. I due liberi di George fanno calare il sipario sulla prima frazione con il risultato fermo sul 22-20 per gli ospiti.
Cory Joseph mette subito in chiaro le cose con due triple consecutive: i Raptors vogliono tornare a Toronto con la qualificazione in tasca, non certo per giocarsi Gara-7. Due punti di Lowry permettono ai Dinosauri di allungare sul +8 costringendo Vogel all’ennesimo timeout. Lawson torna indietro di qualche anno con un layup vintage che riporta i suoi in parità con la collaborazione delle numerose frecce nell’arco di Myles Turner. Si rifà vivo Valanciunas con tre giocate di puro strapotere fisico che portano i suoi sul +5; la sanguinosa palla persa da Paul George consente a Carroll di infilare l’ennesima tripla di giornata, rischiando di vanificare il buon tentativo di rimonta dei compagni. Lowry non si lascia intimidire dal pubblico della Banker Life Fieldhouse e mette a segno due liberi, seguito a ruota dall’and-one di Ellis. La tripla di George tiene viva la speranza e, quando mancano 23 secondi sul cronometro, coach Dwane Casey chiama il timeout per gestire al meglio l’ultimo possesso: DeRozan perda palla in malomodo, ma per sua fortuna Ellis sbaglia la tripla sulla sirena, lasciando invariato il risultato, che vede gli ospiti condurre 44-40.
La terza frazione si apre con uno spietato tap-in di un Valanciunas in grado di annichilire chiunque tenti di frapporsi tra lui e il canestro. L’inizio in sordina sembra essere soltanto un brutto ricordo per Ellis, che mette a segno 3 punti fondamentali, accompagnati da un contropiede di Hill che porta i suoi ad un solo punto di distacco dai canadesi. Turner con un (very) long two mette lo zampino sul vantaggio Pacers, ben presto incrementato dal buon lavoro di Mahinmi. Il DeRozan ammirato quest’oggi è un lontano parente di quello ammirato solo qualche giorno fa e con le sue cattive scelte di tiro condiziona la prestazione della squadra, che nel giro di pochi minuti si ritrova sotto di 6 punti. I due liberi di Valanciunas scalfiscono solo il ferro e non la leadership dei Pacers; George approfitta dell’accoppiamento favorevole con Lowry per mettere a segno i primi due punti del quarto e con la collaborazione di Ellis e George Hill spegne il timido segnale lanciato da un arrembante Joseph in uscita dalla panchina. L’unica nota stonata tra i padroni di casa è rappresentata dalle troppe palle perse, le quali fortunatamente non vengono sempre sfruttate a dovere da Lowry e compagni, deludenti in questa terza frazione che si chiude sul 71-64 per i ragazzi di coach Vogel.
Stuckey trova ottimamente il taglio di George, che a sua volta serve Turner nell’azione seguente per poi costringere Casey al timeout dopo la schiacciata che fa salire a 13 i punti di vantaggio dei suoi. Pessimo inizio dei Raptors, che tra palle perse stupidamente, discutibilissime scelte di tiro e stoppate di Turner regalano sistematicamente il pallone ai Pacers, che ringraziano e puniscono con i 6 punti di Stuckey e Turner. Dopo 5 minuti di gioco Toronto è ancora ferma ai 64 punti iniziali, mentre i Pacers, sulle ali dell’entusiasmo, sfiorano i 20 punti di vantaggio. La tripla di Lowry interrompe il desolante digiuno dei suoi, ma è una goccia nell’oceano: i suoi Raptors hanno già tirato i remi in barca da tempo. Larry Bird assiste soddisfatto allo show allestito dai suoi che, pur trovandosi a gestire un considerevole vantaggio in una situazione di purissimo garbage time, non si risparmiano, regalando un’ottima prestazione corale ad una Bankers Life Fieldhouse in estasi. La partita si chiude sul risultato di 101-83; i Pacers raggiungono l’obiettivo e quantomeno posticipano la festa dei Raptors, con la speranza neanche troppo nascosta di poter completare la rimonta oltre i confini americani.