Un massacro. La serie tra Spurs e Thunder, indicata da tutti come una delle più intriganti del secondo turno di playoff 2016, si apre con una partita a senso unico. Spurs in controllo dall’inizio alla fine, con un Aldridge spaziale da 38 punti e un Leonard chirurgico sui due lati del campo. Nelle fila Thunder si salva solo Ibaka; Durant e Westbrook in cerca d’autore.
PRIMA METÀ
Pronti via e la partita è già chiusa. La schiacciata in apertura di Leonard è il lampo prima della tempesta. Gli Spurs scappano senza guardarsi indietro e scavano un solco profondo 23 punti (43-20 il parziale) già nel primo quarto. Leonard e Aldridge martellano dalla media, Parker fa il suo con una regia illuminata, Duncan spiega basket in silenzio e Green pare tornato in versione “quasi MVP delle Finals”. Durant e Westbrook si perdono immediatamente in una spirale di frustrazione; il piano partita di coach Donovan non sembra trovare spiragli, con il sistema Spurs che batte ripetutamente gli sterili isolamenti dei Thunder. Il quarto d’apertura di San Antonio, con 43 punti, eguaglia il record di franchigia nella postseason. La seconda frazione procede sullo stesso leitmotiv: i Thunder non riescono ad arginare l’arrembanza offensiva Spurs (sintomatiche le quattro occasioni in cui i difensori di OKC fanno fallo su tiri da tre punti) e San Antonio continua ad affidarsi a un Aldridge in formato Nowitzki (e che, per non farsi mancare nulla, mette in mostra un paio di movimenti in post duncaniani). Risultato: 73-40 a metà partita e la netta sensazione di aver assistito a una delle prestazioni offensive più incredibili della storia dei playoff (l’82 % dal campo degli Spurs nel primo quarto è da “no comment”).
SECONDA METÀ
Gli Spurs, nel dubbio, vincono pure il terzo quarto, con Aldridge che si concede la prima tripla a bersaglio della stagione e un sottomano da fantascienza segnato quasi da livello parquet. La partita scivola via praticamente senza interruzioni; i Thunder che sembrano sempre più un pugile rintronato chiuso in un angolo. Il garbage time inizia, ufficialmente, a pochi istanti dalla fine del terzo quarto (in realtà almeno cinque minuti prima). Il quintetto con cui gli Spurs chiudono il match sembra uscito dagli anni ’70: Miller-Martin-Anderson-West-Marjanovic. I Thunder stabiliscono un record negativo per punti subiti in una gara di playoff (124). I musi lunghi di Durant e Westbrook, in panchina a rimuginare, sono tutto un programma. Le due superstar di OKC non possono permettersi un’altra partita così, è più che lecito attendersi un’immediata reazione d’orgoglio Thunder in gara 2.
Westbrook in gabbia (AP Photo/Eric Gay)
PAGELLE SPURS
Aldridge 9.5 38 punti – con 18/23 dal campo (78%) – in 30 minuti. L’ala grande Spurs si esibisce in una delle prestazioni offensive più impressionanti degli ultimi anni, fatta di bombardamenti dalla media, movimenti in post old-school e tiri da vero contorsionista cestistico. La cura Popovich lo ha trasformato in un giocatore molto più quadrato. MACCHINA INFERNALE
Leonard 9 Degno compare dell’inarrestabile Aldridge di serata, Kawhi fa quello che gli riesce meglio: non sbagliare una scelta. Le cifre parlano per lui: 10-13 dal campo, 25 punti, 5 assist e 5 rimbalzi in soli 22 minuti. In difesa è il solito squalo affamato, sia su Durant che su Westbrook. ROBOT
Green 8.5 Chiave tattica della partita: apre il campo col tiro da tre (5-6) e difende indifferentemente sulle due star avversarie. Probabilmente è l’unico giocatore in NBA (insieme al compagno di reparto Leonard) a potersi occupare in modo più che competente sia della dinamo di 1.90 Westbrook che del gattopardo di 2.10 Durant. PIETRA ANGOLARE
Parker 7.5 Domina senza segnare. Segna solo 2 punti, ma smazza 12 assist. Gli equilibri interni alla squadra sono mutati e ora Parker può permettersi di giocare da play vecchia scuola: gara 1 è un vero e proprio clinic sul pick and roll. PROFESSORE
Duncan 7 In 21 minuti e con pochissimi palloni toccati trova comunque il modo di lasciare il segno sulla partita. Leader silenzioso in difesa, efficiente in attacco: è il 40enne più 20enne dell’NBA. ELEMENTALE DELLO SPERONE
Panchina Spurs 7 Ginobili, Diaw e West garantiscono qualità dal pino. Anderson e Mills hanno i loro momenti e non spezzano il flusso offensivo.
Leonard a canestro (credits to sportscoaster.com)
PAGELLE THUNDER
Durant 5 Perde il confronto con Leonard su tutta la linea. Il pariruolo Spurs gli entra sottopelle e KD s’intestardisce in isolamenti reiterati. Dimostra la sua frustrazione in più di un’occasione. Segna un paio di canestri dei suoi, ma non trova mai continuità. ATTAPIRATO
Westbrook 4 MVP in negativo. Attacca a testa bassa, senza cercare crepe nella quasi impenetrabile difesa Spurs. La sua emotività lo porta fuori fase in più di un’occasione (vedi tecnico preso per proteste). ENTROPICO
Ibaka 6 Partita di sostanza. Unico a trovare continuità al tiro in casa Thunder. Il 3-6 dalla lunga distanza lo costringe a essere più timido del solito sotto i tabelloni (solo 2 rimbalzi). Come tutti gli uomini ruotati in marcatura su Aldridge, non può nulla contro il LaMarcus furioso di stasera. SOLDATO SERGE
Adams 5.5 Limitatissimo ma energico, al solito. A rimbalzo d’attacco è una minaccia, ma già a tre metri da canestro diventa completamente inoffensivo. Uno dei meno peggio in casa Thunder. BATTAGLIERO
Roberson 3 Potrebbe diventare un problema. I Thunder non possono permettersi di attaccare in 4 (3 e mezzo, considerando Adams). Gli Spurs non sono i Mavs e il battesimo del povero Andre rischia di diventare sistematico. Stasera non ci capisce nulla pure in difesa. VUOTO COSMICO
Panchina Thunder 5 Waiters meglio di Roberson, anche se con abbondanti sprazzi di garbage time. Altri panchinari non pervenuti (Kanter agghiacciante in un paio di closeout su Aldridge).