I Thunder espugnano l’AT&T Center (soltanto Golden State c’era riuscita in questa stagione) e conquistano il fattore campo al termine di una gara rapsodica, fatta di parziali e conclusasi con un finale al cardiopalma.
San Antonio, dopo l’80% al tiro di gara-1, parte segnando 2 dei primi 16 tiri tentati e concedendo l’allungo a Westbrook e compagni (il numero 0 parte forte, con un 5/6 molto diverso dalle percentuali dell’ultima gara), che si portano sulla doppia cifra di vantaggio.
A tenere a galla gli Spurs ci pensa LaMarcus Aldridge, il riferimento attorno a cui si snoda tutto l’attacco dei texani.
Nel secondo quarto San Antonio riesce a tornare in partita e ad impattare sul 33-33 grazie al primo canestro di Kawhi Leonard, silente ed impreciso fino a quel momento. La chiusura di primo tempo è piacevole, oltre che essere equilibrata, con Durant a sfruttare il suo gioco in post alto da una parte e LMA a segnare dalla media dall’altra.
Dopo l’intervallo lungo sono di nuovo i Thunder a prendere il largo, guidati non solo dal Dynamic-Duo, ma anche da uno Steven Adams dominante sotto canestro (17 rimbalzi per lui).
Negli ultimi 12 minuti San Antonio le prova tutte per riportarsi sotto, accorciando la distanza con un 8-0 di parziale firmato Green (2 triple una dopo l’altra, in un match in cui ha fatto enorme fatica). Poi di nuovo Durant a rimettere della distanza (e anche con un canestro di Adams su “assist” di Westbrook).
Nel finale è ancora una volta Aldridge a trascinare San Antonio. Ma sul -2 Spurs OKC esegue forse il suo miglior attacco dell’incontro. Circolazione, doppio ribaltamento e liberato uomo in angolo. Dion Waiters ringrazia e realizza i suoi unici 3 punti dell’incontro, i più importanti della sua carriera.
Ci sarebbe ancora tempo perché LMA segna anche da 3 (41 punti per lui alla fine) e OKC perde sciaguratamente il pallone sul -1 a 13 secondi dalla fine. Ma Ginobili prima e Mills poi non riescono a convertire.
Finisce 98-97, per tutto il resto ci sono le pagelle.