I Los Angeles Lakers puntano in alto, si tenta di arrivare a Paul George

Dopo il recentissimo ingaggio di Luke Walton nel ruolo di prossimo head coach, i Los Angeles Lakers hanno cominciato a fare grandi piani per il loro futuro. In questo senso l’establishment dei gialloviola sta cercando un giocatore di altissimo profilo e talento, che possa essere il nuovo leader (visto anche il ritiro di Kobe Bryant). E questo giocatore sarebbe stato individuato nella star degli Indiana Pacers, Paul George.

George è reduce da un primo turno dei Playoffs sfolgorante (27.3 pts, 7.6 rbd e 4.3 ass, con il 45% dal campo e addirittura il 41% da tre nelle sette partite), anche se Indiana ha comunque perso la serie contro i Toronto Raptors. George è attualmente l’unico punto fermo dei Pacers, e sembra impossibile che la franchigia di Indianapolis possa considerare qualsivoglia offerta per il suo gioiello. Ma il GM dei Lakers, Mitch Kupchack, sembra fiducioso di poter creare un pacchetto d’offerta interessante, imperniato principalmente sulla loro scelta al Draft di questa estate. Sembra infatti che a Los Angeles sia finito il tempo di puntare su prospetti futuri, e che la squadra voglia adesso arrivare subito a un “giocatore franchigia” su cui fondare la ricostruzione.

I vantaggi di un eventuale ingaggio di George da parte dei Lakers sono, ovviamente incalcolabili. A 26 anni, PG13 è una superstar nel pieno del suo prime, e potrebbe riempire – anche a livello mediatico e di merchandising – il posto lasciato vacante da Kobe Bryant. Inoltre George potrebbe essere un asso nella manica per convincere almeno un top free agent a sposare la causa dei Lakers questa estate. Ci sarebbe poi un’altra ragione per puntare a George, contenuta nei recenti commenti che il coach dei Raptors, Dwayne Casey ha rilasciato proprio in merito al #13 di Indiana:

Incredibile. Vi dirò, mi ha ricordato il modo in cui mi preparai ad affrontare un giovane Bryant. Quel ragazzo mi ha ricordato quando cercavo di prepararmi per Bryant, nel periodo dei Lakers, come se fossi ancora a Seattle. Penso che sia completamente tornato, e sono felice per lui. Adesso che la serie è finita posso dirlo, sono contento per lui, perché è un ragazzo fantastico. Lui rappresenta tutto ciò che dovrebbe essere il basket. Ed è tornato nella sua forma da All-Star.

Un paragone importante e pesante quello con il giovane Kobe, che significa moltissimo a livello mediatico.

George diventerebbe la pedina fondamentale per guidare dei giovanissimi e promettenti Los Angeles Lakers, che hanno già a roster nomi molto interessanti come D’Angelo Russell, Jordan Clarkson e Julius Randle, al ritorno ai piani alti della lega.

Certo però, si tratta per il momento soltanto di una meravigliosa idea nella mente di Kupchack e dei tifosi Lakers, e sicuramente la strada che porta a George è molto tortuosa, soprattutto considerando che difficilmente i Pacers ascolteranno proposte per il giocatore, a meno che non siano davvero molto buone. E nonostante la scelta dei Lakers al Draft 2016 sarà sicuramente molto alta (con tutta probabilità una top-three pick), rimane difficile immaginare che in Indiana possano considerarla abbastanza per la loro star.

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Pubblicato da
Simone Simeoni

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