Phil Jackson è sparito dalla circolazione newyorkese da un paio di settimane: niente a che vedere con una sparizione improvvisa, bensì un’assenza per via di alcuni giorni di vacanza presi dopo la fine della regular season e di una stagione alquanto complicata per i suoi New York Knicks.
Nella Grande Mela la stampa freme sul quesito principale riguardo ai New York Knicks: chi sarà il prossimo coach? Domanda da un milione di dollari al momento, visto che gli incontri con membri della dirigenza e con possibili candidati allenatori sono sospesi fino al rientro a NY di Jackson.
L’ex coach dei Los Angeles Lakers ha trascorso un breve soggiorno a Sioux City, Iowa, come testimoniato da alcune foto postate su Twitter, dopodiché si è spostato nel suo stato natale, il Montana, dove rimarrà anche per la prossima settimana riprendendo a pensare alla migliore soluzione possibile per la panchina dei Knicks.
Finora New York non si è mossa in maniera celere, visto che l’unico intervistato a oggi rimane David Blatt, a differenza di altre franchigie che invece si sono già sistemate accaparrandosi alcuni pezzi grossi sul mercato, vedi Minnesota con Tom Thibodeau e i Lakers con Luke Walton. Anche altre squadre in questo periodo sono molto attive, basti pensare i Sacramento Kings e gli Houston Rockets, nel cercare una nuova guida tecnica: in controtendenza invece Jackson che, come sempre, si distingue dalla massa e spesso ha anche ragione.
Al momento, senza contare l’approccio con Blatt, non sono stati presi in considerazioni ulteriori nomi in casa Knicks che valutano anche una possibile riconferma di Kurt Rambis, traghettatore nel finale di stagione dopo l’esonero di Derek Fisher. Il tutto è nelle mani di Jackson che dovrà cercare di trovare un allenatore all’altezza per una piazza tanto difficile quanto esigente e ambiziosa come New York oltre che rinforzare il roster attorno a Carmelo Anthony e Kristaps Porzingis.