Lillard devastante, gara 3 vai ai Blazers – Recap & Pagelle

E’ stato spesso indicato come un “underrated Steph Curry” per le caratteristiche e la capacità realizzativa anche in pochissimi minuti, e Damian Lillard, sotto gli occhi di un Curry ancora in borghese, ha dimostrato ancora una volta perché in effetti non abbia molto di invidiare all’MVP uscente. Dopo esser stati tra i pochissimi in grado di superare gli Warriors in regular season, i Blazers si aggiudicano la palma di unica squadra al momento ad essersi ripetuti: e in entrambe le occasioni gran parte del merito è andato al loro leader, che stanotte ha chiuso con 40 punti in faccia alla difesa molto più che competente di Klay Thompson. Agli Warriors non bastano dunque le ottime prove dello stesso Thompson, che prosegue nei propri personali playoffs di livello assoluto (35 punti) e di un Draymond Green versione scorer, che pur sfiorando di nuovo la tripla doppia mette a referto 37 punti con un ottimo 8/12 dalla lunga. Ma, incredibilmente visto quanto fatto nel corso dell’intera stagione, dietro i due leader c’è stato poco altro rispetto al solito apporto corale: e così Golden State si è trovata a rincorrere per tutta la gara capitolando alla fine ai canestri in serie di Lillard, ben affiancato, lui sì, da McCollum e da un chirurgico Aminu. Draymond Green non ha perso tempo dichiarando che gara 4 sarà dei suoi Warriors, ma il Moda Center rimane un campo complicato per quelli della Baia, specie con un Lillard a questi livelli.

Per la verità, sono gli Warriors a partire forte, con 8 punti su 10 di squadra di Thompson che regalano subito il 10-5 e poi il 16-9 per gli ospiti. Portland non si scompone, macina il proprio gioco e, grazie soprattutto agli 11 punti di Lillard nel solo quarto iniziale, rimane a contatto, chiudendo la prima frazione a -6 (22-28).

E’ all’inizio del secondo periodo che i Blazers, sfruttando uno dei tipici passaggi a vuoto degli Warriors che trovano poco o nulla dalla propria lunga panchina, riprendono gli avversari, mettono la freccia e ribaltano il precedente svantaggio di fine quarto volando sul +6 con l’ennesima tripla di Lillard. Thompson e Green fermano l’emorragia e tengono a contatto i californiani, ma nel finale di frazione un’altra bomba di Aminu e una del solito play da Weber State danno il +12 ai Blazers: a metà gara il tabellone recita 58-46 per i padroni di casa.

E’ uno svantaggio che non verrà più colmato: Golden State si aggrappa sempre a Green e Thompson, ma ogni tentativo di riavvicinamento è velocemente respinto dai Blazers, particolarmente ispirati al tiro. Il divario resta intorno alle 10 lunghezze abbonanti: addirittura, al termine di un quarto di botta e risposta tra le squadre, Portland aumenta di un punto il suo margine, chiudendo sul 93-80. Il copione non cambia nell’ultimo periodo, anzi: è ancora Lillard a dare il +20 ai suoi e, con due triple tagliagambe, a chiudere definitivamente i giochi. La gara termina sul punteggio di 120-108 con i Blazers in pieno controllo, che mettono in mostra una prova di grande autorità con la squadra più forte della Lega, quantomeno a giudicare dal record: i giovani giocatori della franchigia dell’Oregon restano sotto 2-1, ma danno un segnale ai più quotati avversari, che dovranno sudarsi fino in fondo questa serie.

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Giacomo Sordo

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