Goran Dragic è stato uno dei protagonisti nella vittoria di gara 4 dei Miami Heat sui Toronto Raptors per 94-87 dopo un overtime all’AmericanAirlines Arena. Il playmaker croato ha piazzato una giocata decisiva nel tempo supplementare con una giocata da 3 punti in penetrazione con fallo subito ma ha piazzato anche una manata in faccia a Cory Joseph.
L’episodio è avvenuto durante i tempi regolamentari in una situazione di lotta a rimbalzo col play dei Toronto Raptors a tagliar fuori Dragic: i due si allacciano nel contatto prolungato e per liberarsi il numero 7 degli Heat rifila una botta secca in faccia a Joseph con la mano destra. Un’azione maldestra sfuggita agli occhi della terna arbitrale composta in gara 4 da Mike Callahan, Bill Kennedy e Brian Forte, ma non a quelli della Lega che ha assegnato un fallo tecnico retroattivo al croato come comunicato in una nota apparsa sul sito ufficiale della NBA.
Può tirare un sospiro di sollievo Dragic il cui gesto poteva anche essere sanzionato con un flagrant, sebbene i vertici arbitrali all’Olympic Tower non ne abbiano ravvisato gli estremi come invece fecero l’anno scorso per uno scontro simile dei passati Playoffs. Protagonisti allora furono J.R. Smith e Jae Crowder: situazione analoga a quella attuale, con la guardia dei Cavs nei panni di Dragic e il factotum dei Celtics in quelli di Jospeh. In quel caso più che una manata fu un vero e proprio pugno che venne punito con due gare di sospensione oltre che con l’espulsione.
Dragic invece non sarà sospeso e ci sarà quindi nella pivotal gara 5 in programma questa notte in Ontario con la serie in equilibrio sul 2-2. L’apporto dell’ex Phoenix Suns sarà fondamentale sì in attacco nell’offrire un contributo importante alla causa a supporto delle bocche da fuoco principali, ovvero Dwyane Wade e Joe Johnson, ma soprattutto in difesa nel contenere Kyle Lowry: il croato può essere una chiave di volta per i Miami Heat.