Golden State vince 4-1 e vola alle finali di Conference: recap&pagelle

 

 PORTLAND TRAIL BLAZERS

 

DAMIAN LILLARD: 5. Pur avendo giocato dei playoff mostruosi, se Portland viene sconfitta in gara-5 parte della colpa ricade anche sul numero #0. Aldilà dei 28 punti, arrivati in gran parte nel primo quarto o dalla lunetta, a stupire sono le pessime scelte offensive soprattutto nel quarto periodo, quando ci ha invece abituati a salire di livello. Inizia il match alla grande ma poi si spegne lentamente, sprecando per due volte la palla del pareggio nell’ultimo minuto di gioco. Campione che si farà senz’altro, ma deve trovare continuità.

 

CJ McCOLLUM: 7,5. Se i Trail Blazers restano in partita fino alla fine gran parte del merito va attribuito a lui. Con un quarto periodo pazzesco, in cui segna ben 15 punti, trascina i compagni e risponde a tono alle triple di Curry&co. 27 punti, 8 rimbalzi 5 assist e 1 sola palla persa per il MIP di questa stagione, che se ne va a testa altissima.

 

AL FAROUQ AMINU: 6,5. Bravissimo a punire la difesa degli Warriors sugli scarichi, segna 16 punti che aiutano Portland in diverse situazioni. Difende con intensità e se una delle due triple tirate nel finale fosse andata a bersaglio…

 

MAURICE HARKLESS: 7. Un vero e proprio mastino difensivo, nel primo quarto limita un Thompson che, come si vedrà, è in serata di grazia, anche se questo lo porta ad avere parecchi problemi di falli. Nel giorno del suo 23esimo compleanno resta quindi in campo meno di 20 minuti, segnando però 13 punti che in avvio di primo e terzo quarto sono ossigeno puro per la formazione di Stotts.

 

MASON PLUMLEE: 5. Molto meno dominante rispetto alle due partite giocate in Oregon. Attacca a fatica, non difende troppo bene e non riesce a dare un contributo che sarebbe invece fondamentale per i Trail Blazers.

 

ALLEN CRABBE: 7,5. Una furia in uscita dalla panchina: segna 20 punti con due soli errori al tiro aggiungendo difesa e grandissima intensità. Insieme a McCollum il migliore in campo per Portland.

 

GOLDEN STATE WARRIORS

 

STEPH CURRY: 7,5. 29 punti, 5 rimbalzi, 11 assist e una freddezza stratosferica nei momenti decisivi. Tralasciando i tiri liberi, dove probabilmente segnerebbe anche bendato, le due triple che segna nel finale di partita sono da pura fantascienza e chiudono i conti, portando Golden State alle finali di Conference. Ma l’impressione è che il bello debba ancora venire.

 

KLAY THOMPSON: 8,5. Partita semplicemente perfetta per lui, che segna 33 punti con 13/17 al tiro. Quando Curry non riesce ad entrare in ritmo (nel secondo e nel terzo quarto) si carica la squadra sulle spalle, tirando e segnando ogni cosa che gli passi per le mani. Nel finale si fa leggermente da parte, ma aveva già ampiamente fatto il suo. Migliore in campo.

 

HARRISON BARNES & ANDREW BOGUT: 6. Gara non scintillante per i due giocatori forse meno appariscenti nel quintetto degli Warriors: il primo fatica ad entrare in ritmo e finisce per svolgere compiti prettamente difensivi, mentre il secondo, causa quintetti piccoli adottati da Stotts, gioca appena 8 minuti.

 

DRAYMOND GREEN: 6,5. Anche quando non riesce ad entrare in ritmo offensivamente (2/7 al tiro) trova comunque il modo di rendersi utilissimo alla squadra. Difesa magistrale su chiunque si presenti in area, 11 rimbalzi e 6 assist che vanno ad aggiungersi ai 13 punti, molti dei quali provenienti dalla lunetta. Non la miglior partita in carriera, ma riesce sempre a fare il suo.

 

PANCHINA WARRIORS: 7. Barbosa, Iguodala, Ezeli, Livingston, Speights e anche Varejao: quando chiamati in causa tutti i giocatori entrati dalla panchina hanno saputo dimostrarsi molto utili, vuoi con una tripla, vuoi con un rimbalzo, vuoi con una giocata difensiva. La forza degli Warriors sta anche qui.

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Andrea Falcetti

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