Rinominato “King Kong lineup” dopo le (con)vincenti prestazioni contro gli Spurs, il quintetto con Steven Adams e Enes Kanter contemporaneamente sul parquet ha retto anche contro Golden State (va detto che chiunque sia stato in campo assieme al neozelandese “ha giocato bene”, ma questo è un discorso che approfondiremo in una scheda successiva).
OKC è partita male anche a rimbalzo, chiudendo sul 23-25 nel primo tempo (anche perché i Warriors nei primi 24 minuti l’hanno messa con discreta continuità), per poi far prevalere la propria fisicità.
Due dati, dalla stessa infografica.
Nonostante il lungo turco esca dalla panchina, a far la differenza a rimbalzo è stato il quintetto titolare (44-32). E poi la percentuale al tiro: i Thunder hanno trovato nei tre uomini in uscita dal pino i punti necessari senza forzature (21 punti con 16 tiri), ossia tutto ciò che di solito garantiscono quelli seduti vicino a Steve Kerr mentre si alza la palla a due (che di tiri ne hanno presi sempre 16 ma hanno messo a segno 5 pesantissimi punti in meno).
P.S. Tra i titolari, anzi nei Big Three, c’è anche uno in grado di fare giocate del genere. Uno che può far girare la partita.
P.S.2 OK che ci sono alcuni motivi che lasciano ben sperare.
OK che l’euforia della vittoria può giocare brutti scherzi.
Ma Enes sicuro di volerti prendere delle (lecite) rivincite già dopo gara-1? Occhio.