Le possibilità che Dwight Howard rimanga a Houston nella prossima stagione 2016/17 si affievoliscono sempre di più con il procedere della trattativa tra la franchigia texana e il coach Mike D’Antoni, che è ormai il nome favorito per la panchina della squadra per il prossimo anno.
Howard ha la possibilità di uscire dal suo contratto a partire dal 1 luglio per esplorare quella che sarà la free agency più ricca della storia, e, anche se questo non gli impedirebbe di firmare un nuovo, vantaggioso contratto con i Rockets, sembra che la probabile assunzione di D’Antoni chiuda ogni possibilità in questo senso. Stando infatti a quanto riportato da Ken Berger, se, come sembra più che probabile, i Rockets avanzeranno una offerta ufficiale al coach ex Suns, Knicks e Lakers, Howard sarà spinto a firmare con qualsiasi altra squadra per la prossima stagione.
I due si sono conosciuti nella non troppo felice stagione passata da Howard ai Los Angeles Lakers, e sembrano essere assolutamente incompatibili l’uno con l’altro, probabilmente perché il centro, ex Magic, non è il giocatore ideale per il sistema di gioco proposto da D’Antoni. Ma il risentimento di Howard, stando alle sue parole, sembra avere radici più profonde, che affondano nel rapporto con la dirigenza della franchigia texana e nel ruolo di Superman, e della sua opinione, nel processo decisionale che porterà all’assunzione del nuovo coach.
“Ci sono state occasioni in cui sono stato disinteressato a causa di situazioni che avvenivano dietro le quinte e che mi davano davvero fastidio. E mi sono sorpreso a pensare ‘Questo non è ciò per cui ho firmato‘. Sentivo come se il mio ruolo fosse svalutato, così sono andato da Daryl [Morey] e gli ho detto ‘Vorrei essere più coinvolto’. Daryl mi ha detto ‘Noi non vogliamo che tu lo sia’. La mia risposta è stata ‘Perché no? Perché sono qui?‘ Per me è stata una cosa schoccante.“
Howard si è aperto anche sulla precedente occasione nella quale ha avuto a che fare con D’Antoni, ricordando che aveva chiesto alla dirigenza dei Lakers ben altro coach dopo il licenziamento lampo di Mike Brown:
“Quando licenziarono Mike Brown vennero da me e mi chiesero ‘Quale coach vorresti che assumessimo?’ Io risposi ‘Phil [Jackson]‘ E loro mi fecero ‘Non sappiamo se Phil è disponibile’ poi andarono e presero D’Antoni, e io pensai ‘Beh, immagino che quello che dico io non conti‘“