Pat Riley è sempre stato noto – a chiunque si interessi di NBA a qualsiasi livello – come una personalità estremamente competitiva. Sia da giocatore, che da allenatore e poi da dirigente, Riley ha sempre preteso il massimo livello di impegno e di sudore per raggiungere il successo, da se stesso e dagli altri, arrivando per questo anche a guadagnarsi la reputazione di “Sergente di Ferro” o di “Padrino” della NBA.
Ma oltre alla febbrile organizzazione degli allenamenti, e alla rigida disciplina imposta in tutte le sue squadre (e di cui Shaquille O’Neal dava un saggio nei capitoli della sua autobiografia dedicati alla sua esperienza ai Miami Heat, proprio agli ordini di Pat) esce ora un altro retroscena che non fa che confermare la fama di Riley.
Secondo quanto rivelato da Pablo Torre di ESPN, infatti, sembrerebbe che nel suo secondo periodo da coach dei Miami Heat (dal 2005 al 2008) Riley fosse solito infliggere una multa di 1.500 $ a tutti i suoi giocatori che, durante una partita, avessero aiutato un avversario a rialzarsi dal parquet, dopo un contrasto o un fallo.
Una notizia che non può sorprendere chi conosca la personalità competitiva del plenipotenziario degli Heat e che giunge solo a dare un’ulteriore nota di colore alla sua leggenda. Non a caso Pat Riley è “il Padrino“.